giovedì 7 agosto 2014

ARGENTINA - La quiete prima della... riforma: al via il "Torneo de Transicion"



Pochi giorni e sarà Primera Division. In realtà il massimo campionato argentino avrebbe dovuto prendere il via lo scorso wekeend, ma gli ultimi eventi - leggasi morte di Julio Grondona - hanno fatto giustamente slittare la partenza di tutti i campionati professionistici.


Julio Grondona, l'ormai ex grande boss del calcio albiceleste, lascia in eredità una riforma che porta la sua personalissima firma in calce; dal prossimo anno, la Primera sarà composta da ben 30 squadre, una cosa mai vista a livelli di campionati maggiori. Talmente pazza, che nemmeno in tutto il Sudamerica nessuno è riuscito a partorirla prima. Per fare questo però c'è bisogno di "aggiustare" un po' di regole, almeno per questo semestre.

Così, quello che prende il via venerdì sera sarà il Torneo de Transicion, nome particolare con "paletti" altrettanto particolari. Non ci saranno infatti retrocessioni, ma esclusivamente dieci promozioni dalla B Nacional in alto; così, l'unico vero obbiettivo per tutti, è fare più punti possibili per rimpolpare il Promedio in vista del maxi campionato del 2015, costruito su un infinito girone all'italiana nel quale l'Apertura ed il Clausura avranno entrambi trenta giornate (ventinove da calendario, più la "fecha de clasicos", in cui si giocano parecchi derby). Detto questo, il semestre che va a materializzarsi potrebbe finalmente avere nuove protagoniste per la lotta al vertice, che cercheranno di impensierire il River Plate fresco campione.


RACING E PINCHA IN POLE - Ad Avellaneda hanno fatto le cose in grande. Per tornare protagonisti, al Racing si sono affidati al giovane tecnico Diego Cocca per poi cimentarsi in un calciomercato di grande livello. Ok, le uscite di Vietto (Villarreal) e De Paul (Valencia) possono sembrare perdite importanti, e sebbene in effetti lo siano dalle parti del Cilindro tutti sono calamitati dal ritorno di Diego Milito. L'ex centravanti dell'Inter torna finalmente a casa, in quella città che lo formato come giocatore e come uomo. Accolto da migliaia di "hinchas", Milito nelle prime uscite è parso imballato, ma ben presto ha recuperato la condizione ed ora è tirato a lucido per l'esordio di sabato. Ma quello del Principe è solo l'apice di un'ottima campagna acquisti, che vede l'Academia rinforzarsi in ogni settore. Partendo da dietro, dove sono stati ingaggiati il centrale - ex Belgrano - Luciano Lollo, il laterale destro Gaston Diaz e il terzino sinistro Leandro Grimi, e passando per la mediana che varia con gli arrivi di Acevedo (Defensa), di Sanchez e di Videla, tutti e tre potenziali titolari nello scacchiere tattico di Cocca. L'ultimo colpaccio si chiama però Facundo Castillon, esterno eclettico prelevato dal Godoy Cruz, che giocherà sulla fascia opposta al rientrante Centurion. E poi Acuna, il rientro di Pillud e Perez Guedes... insomma, o quest'anno o mai più.
Gli stessi discorsi, soprattutto tra i media locali, si sentono a La Plata sponda Estudiantes. Il Pincha, che nelle ultime ore ha perso il portiere Rulli ed il terzino Jonathan Silva, ha operato in maniera precisa per mettere a disposizione di Mauricio Pellegrino una rosa di giocatori per dare l'assalto ad un titolo che manca dal 2010. Per la porta arriva Hilario Navarro, il "cabezòn" Gonzalez Pirez inspessisce la cerniera centrale, Prediger sradicherà un po' di palloni, mentre sulla destra ci sarà spazio per Gabriel Graciani, talento cresciuto nel Colon. Davanti, due alternative al fisicato Carrillo: Diego Vera, uruguagio ex Rafaela, ed Ezequiel Cerutti, folletto classe 1992 esploso nell'Olimpo.

(olè.com)

PER LA CONFERMA - Non sarà facile ripetere il titolo del campionato scorso per un River Plate che - pochi giorni dopo la vittoria - ha accolto come un fulmine a ciel sereno le dimissioni di Ramon Diaz. Che il "pelado" avesse enormi problemi con la società non era comunque un segreto; per questo, dopo aver sondato un "nome" come Gustavo Alfaro, la scelta del nuovo tecnico è ricaduta su Marcelo Gallardo, che con la Banda ha giocato nella parte finale della carriera guadagnandosi anche i galloni di capitano. Gallardo, alla seconda esperienza in panchina, deve fare fare i conti con il perenne "rosso" delle casse societarie; per questo, in chiave mercato ha dovuto accontentarsi degli arrivi del portiere Chiarini (farà il secondo a Barovero, al posto del partente Chichizola) e di Pisculichi, una carriera in Oriente e qualche cartuccia sparata con l'Argentinos fino a due mesi fa. Oltre a questo, c'è da registrare la gravissima perdita del Lobo Ledesma, uno degli scudieri di Diaz, che ha firmato con il club per il quale ha sempre tifato, ovvero l'Argentinos. Chi invece pare saldo al suo posto è Leonardo Ponzio: il mediano è capace di scatenare una concatenazione di sentimenti opposti nei tifosi. C'è chi lo ama per la grinta e chi non lo sopporta a causa del suo visibile calo. In tutto questo Gallardo avrà il suo bel da fare, e a tre giorni dall'inizio del campionato si è visto obbligato a reintegrare alcuni rientri dai prestiti, Sanchez e Rodrigo Mora su tutti.


C1A0 ROMAN - Al Boca Juniors finisce un'era. Quella di Juan Roman Riquelme, che dopo un tira e molla interminabile si è accordato anche lui con l'Argentinos Juniors, scendendo di categoria per aiutare il Bicho a risalire. E forse questo, per diversi motivi, è paradossalmente un bene per gli Xeneizes, che si ritrovano liberi da un fardello di gran classe, ma che nell'ultimo anno e mezzo ha praticamente sempre giocato da fermo. A La Boca arrivano un bel po' di prospetti interessanti, grazie soprattutto alla società che ha saputo mettere da parte un buon tesoretto derivante dalle cessioni di Lucas Viatri e Juan Sanchez Mino. Si è puntato su un mix di giovani ed esperti; in mediana ci sarà spazio per il cileno Fuenzalida, faro del Colo Colo, mentre davanti - partito Riano - dall'All Boys arriva l'interessante Jonathan Calleri, attaccante classe 1993 che probabilmente erediterà il pesante numero 10. Completano l'ottimo mercato gli ingaggi dell'interessante Cesar Meli, del regista Gonzalo Castellani, del centrale goleador Echeverria e del "toro" Andrés Chavez, uno che con Almeyda al Banfield ha letteralmente spaccato le porte. Rispetto alle altre favorite per il titolo però il Boca Juniors ha un'arma in più: l'abitudine. Negli ultimi anni, anche con squadre non trascendentali, alla Bombonera si sono sempre divertiti e - quando in campionato è andata male - c'è stata la cavalcata in Libertadores culminata con la sconfitta incassata dal Corinthians.


LE OUTSIDERS - Con l'incognita Gustavo Raggio in panchina (ma la società vuole dare continuità in fatto di tecnici), il Newell's si presenta al via con un biglietto da visita niente male. Il "Marcelo Bielsa" in delirio per il ritorno di Ignacio Scocco vale più di mille parole, soprattutto se Nacho saprà dare spinta morale ad una squadra un po' svuotata dopo l'ultimo titolo (e l'addio di Martino). Ciò che è certo è che in un torneo breve, la Lepra può dire la sua; certo, aver perso Banega, Trezeguet ed Heinze non è una buona cosa, ma anche in chiave entrate si è fatto discretamente bene. Corvalan arriva per la difesa, Oscar Ustari avvicenderà Guzman volato in Messico. L'ottimismo in casa Lanus deriva sostanzialmente dalla conferma di quei due in panchina: Los Mellizos sono carichi per la nuova stagione, e intendono giocarsela fino alla fine magari prendendosi meno complimenti per il gioco espresso aggiungendogli più concretezza. Perdere una delle coppie di centrali più affidabili non è il massimo (Goltz, il rigorista, e Izquierdoz sono emigrati in Messico), ma il rientro di Braghieri e l'innesto del centrale paraguayano Gustavo Gomez possono anche verificarsi parzialmente dei degni sostituti. Confermato il blocco Boca, nel reparto offensivo dovrebbe torvare spazio Silvio Romero, dopo un'esperienza fallimentare al Rennes.


PROFONDO ROJO - Neopromosso, ma con tantissimi problemi. Dopo una sola stagione l'Independiente è tornato nel calcio argentino che conta, ma le casse societarie sono crepate da quanto la dirigenza le ha già raschiate. C'è poco da fare: l'unico obbiettivo stagionale per il Diablo è accumulare punti in chiave Promedio ed allontanarsi dalla zona calda della retrocessione. A corollare questo momento di confusione totale sono anche arrivate le dimissioni di Omar De Felippe. Strana storia, la sua: a fine campionato venne convocato in sede per firmare il rinnovo, ma si presentò per declinare. Motivo? Impossibilità di fare mercato. Al suo posto è arrivato Almiron, ex tecnico del Godoy Cruz, scelto più che altro perchè unico allenatore decente disponibile sulla piazza. Il Rojo, che in queste ore ha salutato Facundo Parra, ha puntellato l'attacco con gli arrivi - in prestito, of course - di Claudio Riano e Juan Martin Lucero, infilato l'ex promessa Mendez in mezzo e affidato la porta a Montoya, che si giocherà il posto con Rodriguez.


ANNO ZERO PER.. - Velez e San Lorenzo. Soprattutto per il Fortin, orfano ormai da più di un anno del "guru" Ricardo Gareca e sempre alla ricerca di una nuova quadra, societaria e tecnica. Questo Velez, almeno sulla carta, è una squadra discretamente completa, ma poi in campo subentrano fattori tipici di chi non ha ancora assorbito la botta per la perdita di un personaggio importante (Gareca, appunto). Dalle parti dell'"Amalfitani" ci sono pochissime novità: già trattenere Lucas Pratto e affiancargli una discreta seconda punta come Caraglio è un successo. Diverso invece per quanto riguarda le uscite: Allione e Tobio hanno raggiunto Gareca al Palmeiras, Canteros li ha emulati volando in Brasile al Flamengo, Zarate ci riprova in Europa, questa volta al West Ham. Insomma, la coperta pare molto corta. Con una Libertadores da conquistare, il San Lorenzo si muove intelligentemente per continuare un progetto iniziato dall'arrivo di Pizzi sulla panchina del Cuervo. Oggi il tecnico è Edgardo Bauza, uno esperto ma moderno, che gioca un bel calcio offensivo ed è diventato un vero e proprio idolo in Ecuador grazie ai suoi successi. Bauza lavora su un ottimo gruppo, e può contare su un centrocampo tra i migliori dell'intero Sudamerica. Il mercato gli ha portato via pezzi da novanta come Piatti, Romagnoli, Valdes e Corréa (a proposito, in bocca al lupo pìbe), regalandogli in cambio il ritorno del Pitu Barrientos e di un buon secondo portiere come Leo Franco. La vera bomba è il recupero di Cauteruccio: quando il bomber uruguagio tornerà in campo - cosa già avvenuta in amichevole - l'attacco del San Lorenzo tornerà stellare.

LA PALUDE SALVEZZA - Come anticipato, per via del format particolare del semestre alla fine non retrocederà nessuno. Però molte squadre sono invischiate nella parte bassa della "tabla del Promedio", nella quale spicca la presenza di diverse società importanti e blasonate. Se l'Arsenal di Martin Palermo non corre rischi, le altre undici sono tutte racchiuse in pochi punti. La loro fortuna - paradossalmente - è proprio il torneo allargato: infatti con dieci promozioni ci sono grandi possibilità che molti club promossi facciano una piccola comparsata per poi tornare giù. Il mercato non ha offerto grandi spunti: il Belgrano si affida ai gol dell'honduregno Bengston, il Tigre ritrova Galmarini, il Quilmes chiede i gol salvezza al "puma" Gonzalo Klusener, il "mago" Ramirez torna al Godoy Cruz e l'Atletico Rafaela rivoluziona mezza rosa. Curiosità attorno a Banfield e Defensa y Justicia; il Taladro, allenato da Almeyda, si candida a sorpresa nonostante la perdita di Andrés Chavez, mentre i gialloverdi sono alla prima esperienza in Primera Division dopo una B Nacional condotta da protagonisti.

IL PROGRAMMA DEL 1° TURNO 
ven 08/08/14
Godoy Cruz 23 : 00 Banfield
sab 09/08/14
Rosario Central 01 : 30 Quilmes
dom 10/08/14
Defensa y Justicia 01 : 30 Racing Club 
San Lorenzo RINV Club Olimpo
Independiente 20 : 15 Atlético de Rafaela
Boca Juniors 23 : 30 Newells Old Boys
lun 11/08/14 Gimnasia LP 02 : 30 River Plate
Arsenal de Sarandí 23 : 00 Estudiantes LP
mar 12/08/14
Tigre 01 : 30 Vélez Sársfield
mer 13/08/14
Lanús 23 : 00 Belgrano 

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