venerdì 15 agosto 2014

Nuovo formato e pochi soldi: al via la Superliga portoghese


Tra colpi di scena e novità, inizia con la partita tra Porto e Maritimo la Superliga portoghese edizione 2014-15. Mai come quest'anno c'è attesa per la massima competizione lusitana, passata - per l'occasione - dal formato a 16 a quello a 18.


Perchè? Molto semplice. Nei primi mesi del 2014 il Boavista, club con sede ad Oporto di ricco blasone e tradizione, ha vinto un ricorso ad un processo iniziato nel 2008 e durato la bellezza di sei anni, durante i quali i bianconeri sono stati catapultati addirittura in terza serie. Con l'ufficialità di un'assoluzione che ad un certo punto sembrava un miraggio, la federazione ha dovuto prendere atto della decisione presa dalla FIFA, dovendo studiare così un nuovo format per avere un numero di club pari ai nastri di partenza. In tutto questo ci hanno guadagnato le squadre neopromosse; la Moreirense, vincitrice della Segunda Division, torna in Superliga dopo alcuni anni di assenza assieme al Penafiel, che si è classificato terzo ma ha potuto festeggiare in quanto davanti si è trovato la squadra B del Porto, automaticamente esclusa dal salto all'insù per via dei logici conflitti di interesse. Così, assieme al Boavista (e al Paços Ferreira, salvatosi allo spareggio contro l'Aves), ci saranno loro a completare il quadro di quest'annata in cui il Porto cercherà di riprendersi il "maltolto" (leggasi, il titolo) provando a strapparlo ai campioni in carica del Benfica.

I Dragoni sono la squadra che più è uscita rinforzata dal mercato, nonostante cessioni di grido che gli hanno permesso di rimpolpare le casse societarie come da parecchie estati a questa parte. Da Oporto, dove in panchina si è insediato lo spagnolo Julen Lopetegui (ex Under 21 della Spagna, erede di Luis Castro), sono partiti il difensore Mangala, Defour, Fernando, Andrè Castro più i 15 milioni di euro pattuiti con il Verona per il riscatto di Iturbe. Nonostante ciò, la società ha lavorato in prospettiva: dopo gli ottimi gli innesti di Casemiro, Oliver Torres e Brahimi nella zona di centrocampo, il club ha staccato un assegno da 11 milioni di euro per l'esterno dell'Atletico Madrid Adrian, acquisto più costoso, sistemando poi la fascia opposta con Tello. Interessante anche l'arrivo a parametro zero di José Angel: il terzino si è svincolato dalla Roma dopo un biennio in prestito, e proverà a rilanciarsi in Portogallo.

Capitolo Benfica. Il club rischia il commissariamento per gravissimi problemi economici. Per questo motivo si è deciso di sfoltire un po' la rosa per mettere fieno in cascina in vista di tempi più duri. Ripetere la stagione scorsa sarà comunque difficile, perchè oltre all'addio di mezza squadra titolare (Cardozo, Markovic, Garay, Rodrigo, Oblak, André Gomes), le Aguias potrebbero perdere tre dei migliori giocatori dello scorso campionato a fronte di offerte irrinunciabili. Se il capitano Luisao è seguito dalla Juventus, gli argentini Nico Gaitan ed Enzo Perez piacciono molto al Monaco, club con molto cash da spendere. La cosa ancora più grave però è che gli arrivi sono esclusivamente delle scommesse, tanto che il nome più importante è rappresentato dall'ex laziale Eliseu, strappato al Malaga per una manciata di euro. Una brutta gatta da pelare per il tecnico Jorge Jesus, confermatissimo dopo i successi lo scorso anno culminati con la delusione nella finale torinese di Europa League.

Se il Benfica piange, l'altra metà - quella verde - di Lisbona non ride. Lo Sporting lo scorso anno era partito bene mettendo in fila tutti; col passare del tempo però la condizione è calata, il Benfica ha rimontato il divario e dalle parti dell'Alvalade si sono dovuti accontentare del ritorno nell'Europa che conta. La novità più grande siede in panchina: Marco Silva, ex tecnico dell'Estoril dei miracoli, ha percorso pochi chilometri verso sud per firmare con lo Sporting, in pressing sull'allenatore dallo scorso anno. In squadra troverà grossomodo lo stesso gruppo dell'anno passato con la sola eccezione di Elias, perno della mediana tornato in Brasile. I gol dovrebbe assicurarli ancora Freddy Montero, stella colombiana della squadra e vera sorpresa lasciata in eredità dalla precedente gestione tecnica. Riscattato dai Seattle Sounders, Montero sarà il riferimento offensivo di una squadra con un'età media decisamente bassa, in cui pullulano i giocatori nati dopo il 1990.

Per il resto c'è poco, veramente poco da segnalare. Lo Sporting Braga, unico club in grado di impensierire le tre grandi di tanto in tanto, continua la sua politica di società satellite delle big lusitane prendendo in prestito vari giocatori messi ai margini delle rispettive rose e valorizzandoli. Unica eccezione, i 5 milioni sborsati al Cruzeiro per il giovane Wallace, classe 1994 e perno dell'Under 20 brasiliana. Ma a parte qualche caso estemporaneo, ancora una volta sul mercato non si è speso nulla, puntando spesso su parametri zero piuttosto che su prestiti. Tra le varie operazioni minori, va segnalata quella che ha portato il portiere uruguayano Mauro Goicoechea alla matricola Arouca e la pletora di cambi in rosa tra le fila del Boavista, che dovendo far fronte ad un doppio salto di categoria ha puntato su molti stranieri svincolati per provare a prendersi una salvezza che, ad oggi, sembra un miraggio.

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