giovedì 14 agosto 2014

“San Lorenzo és CAMPEON”! Prima Libertadores per il club di Boedo: Ortigoza batte il Nacional


Centosei anni.Tanto c’è voluto per arrivare a questa serata storica, in cui il San Lorenzo alza al cielo la sua prima Copa Libertadores della storia.


Là dove non erano riuscite squadre molto più forti ed attrezzate che hanno fatto parte della storia centenaria del Ciclon, c’è riuscita la truppa di Edgardo Bauza, sergente di ferro che da oggi sarà ricordato per sempre. Un successo meritato, arrivato nella Libertadores più lunga di sempre – durata 108 giorni a causa della pausa per il Mondiale brasiliano – e culminata nella serata di ieri, in un Nuevo Gasometro strapieno.

Davanti alla sua gente il Cuervo può esultare; le immagini più belle e toccanti sono quelle che arrivano al triplice fischio finale dell’arbitro brasiliano Sandro Ricci. “Sono emozionato come non lo sono mai stato nella mia vita” urla alle telecamere di ESPN Marcelo Tinelli, numero uno del club, pochi istanti dopo essersi lasciato andare ad un profondo abbraccio con il figlio; “Abbiamo fatto una grande impresa“, gli fa eco il Paton, pizzicato da una telecamera a fissare la tribuna popolare in festa con uno sguardo calamitato. Poi, appunto, c’è lei, la compagna di viaggio ideale, “La Gloriosa Butteler“, degna chiusura di una nottata lunghissima con il suo canto d’appartenenza a Boedo, un quartiere che al San Lorenzo deve ancora venir restituito.

Ci sono voluti 106 anni per arrivare qui, ma l’edizione 2014 di Libertadores ha fatto capire fin dall’inizio che al Bajo Flores si poteva fare sul serio nell’intento di riportare il trofeo in Argentina. Anche perchè, contrariamente ad altre annate, quest’anno la buona sorte non è mancata; soprattutto nel girone, dove il Cuervo ha passato il turno solo grazie ad una differenza maggiore di reti ripsetto all’Independiente del Valle e vincendo all’ultima giornata con un rotorno 3-0 lo “spareggio” contro il Botafogo. Il Brasile ha portato particolarmente bene agli azulgrana, che negli ottavi hanno avuto la meglio ai rigori sul Gremio, e poi successivamente regolato il Cruzeiro grazie ad un gol di Piatti che ha steso la Raposa nella gara di ritorno. Infine, la goleada al Bolivar e la doppia finale, vinta contro un Nacional generoso ma che mai ha dato l’impressione di poter impensierire una squadra nettamente più preparata.

Dopo l’1-1 di Asuncion, a risolvere la contesa ci ha pensato un rigore procurato dal ritrovato Cauteruccio e trasformato da Nestor Ortigoza, califfo del centrocampo e autore di una Libertadores pazzesca assieme al suo “socio” Juan Mercier, altro giocatore adatto ad ogni tipo di battaglia. Assieme a loro, una rosa di assoluto livello, forse tra le migliori del Sudamerica: partendo dalla retroguardia dove il portiere Torrico si è ritrovato, ha spiccato il duo centrale composto da Cetto e Gentiletti, ma soprattutto i terzini di spinta che hanno rappresentato una grande variante tattica per Bauza. Con il loro dinamismo, Buffarini e Mas hanno spaccato a metà diverse partite, non ultima l’andata contro il Nacional. Detto di Ortigoza e Mercier poi, davanti – a parte Cauteruccio – il tecnico ex LDU ha avuto diverse opzioni, tutte abilmente sfruttate; partendo da Corréa – che ora non c’è più – passando per Piatti (MVP della manifestazione, privato di una finalissima meritata), l’incisivo Matos e il prezioso Villalba. 

Insomma, appunto, un successo annunciato.
L’ultimo atto andrà in scena la prossima settimana, quando il club sbarcherà in Italia per portare la coppa a Papa Francesco, di rientro dal viaggio a Seul. Chissà, magari le mani sante del pontefice faranno sì che questo non sia un epilogo, ma una grande inizio.

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