martedì 16 settembre 2014

Anche Southampton scopre Pellè


Certe cose le sai fare oppure no. Non dipende assolutamente da dove ti trovi.


Lo dice anche Graziano Pellè, e dice anche che - prima di tutto - la fiducia devi averla in te stesso. La stessa fiducia che Ronald Koeman ha riposto in lui. L'ha fatto due volte, in Olanda ed in Inghilterra; al Feyenoord gli ha addirittra affidato la fascia di capitano, mentre al Southampton lo ha reso il terminale offensivo di una squadra che doveva ripartire praticamente da zero.

Pellè, dopo 57 gol in Eredivisie, sta dimostrando che certe prestazioni è in grado di ripeterle anche nella terra d'Albione, e questo suo primo scorcio di stagione è da incorniciare. Quattro gol in cinque partite, cavalcando l'onda dell'adrenalina, quella che - come ha dichiarato lui in una recente intervista al "Mirror" - "ti suggerisce cosa fare". Ad esempio, ti suggerisce che certe volte i tuoi compagni sono messi meglio, e l'unica cosa che puoi fare e giocare per loro portando aiutando la squadra con tanto lavoro sporco. In altre circostanze, come nella partita di "Upton Park" contro il West Ham, la testa ti porta a battezzare la palla sul secondo palo ancora prima che la stessa venga calciata. Questione di testa, appunto.


Una testa che forse a questo attaccante è mancata in alcuni passaggi della sua carriera. Nato a San Cesareo, nel leccese, il 15 luglio 1985, Pellè è entrato nelle giovanili giallorosse nel 2002, iniziando da lì un percorso di crescita mai realmente terminato. Con il Lecce non è mai esploso, e le sue varie esperienze italiane sono praticamente tutte da dimenticare eccezion fatta per un semestre giocato a Crotone, condito da sei gol in diciassette apparizioni. Catania, Cesena, Sampdoria e poi Parma sono tappe da dimenticare, per un ragazzo descritto da chi lo conosce come introverso e timido, che solo in Olanda ha trovato la sua dimensione. Dopo aver letteralmente spaccato le porte in quel di Rotterdam, nell'ultimo anno molti lo chiedevano in Nazionale per partecipare alla spedizione brasiliana degli Azzurri. La sua media gol altissima in un campionato considerato di secondo piano non giocava a suo favore, tanto che quando arriva la chiamata da Southampton molti erano pronti ad aspettarlo al varco. Invece Pellè segna ancora, segna sempre. E lo fa per il suo mentore Koeman.

Pellè e Koeman, dopo un anno all'AZ, si sono reicontrati per caso grazie ad un "piccione viaggiatore"; ad Ibiza, dove vanno in vacanza molti vip, Graziano riceve i saluti da parte di un ragazzo che glieli riporta direttamente dal figlio dell'allenatore. "Ricambia pure - dice lui, che scherzando aggiunge - digli anche se magari volesse prendermi al Feyenoord". Detto, fatto. E' la fortuna che ripaga la fiducia: non dipende da dove si trovano. Pellè e Koeman, certe cose le sanno fare. Abbiate fiducia.

Nessun commento:

Posta un commento