martedì 16 settembre 2014

Boetius e Depay, l'Olanda mette le ali



Il Diavolo e l'acqua Santa. Jean-Paul Boetius e Memphis Depay sono i due giovani in rampa di lancia di un campionato olandese che ogni anno produce quintalate di talento, da rivedere a caro prezzo nei top campionati europei. 
Due tipologie di giocatori diverse, accomunate dal ruolo: esterni d'attacco, di quelli che la scuola olandese ha plasmato a grappoli nel corso degli anni. E, sorprendentemente, nessuno dei due gioca nell'Ajax, motivo per il quale - a maggior ragione - entrambi fanno gola a parecchie società importanti.

A Rotterdam si coccolano Jean-Paul Boetius, esterno tutto sprint e velocità nato nel 1994 proprio nella città che ospita il suo attuale club, il Feyenoord, con il quale il ragazzo ha una storia particolare in corso. Da ragazzino, Boetius giocava in strada con gli amici quando la madre, vedendolo particolarmente dotato, decise di proporlo ai club cittadini. Scartato da Excelsior e Sparta, Boetius viene preso proprio dal Feyenoord; aveva nove anni, e il giorno dopo il provino era già in campo con i suoi coetanei a giocare una gara tra squadre giovanili locali. Cristiano credente e praticante, Boetius crescendo continua gli studi parallelamente al calcio, e nell'ottobre del 2012 fa il suo esordio in Eredivisie lanciato da Ronald Koeman in un match tutt'altro che soft. Quel giorno infatti c'è la partita contro l'Ajax, gara che paralizza l'Olanda, e nella quale Boetius si prende il lusso di segnare il gol del definitivo 2-2. Un predestinato, insomma, con una tecnica invidiabile che viene abbinata a dribbling e spunti in velocità. Caratteristiche che hanno fatto il giro d'Europa, tanto che molti club lo vorrebbero portare fuori daRotterdam. Lui intanto ha esordito in nazionale (nel marzo di quest'anno, sconfitta 2-0 contro la Francia), e per poco non parte per il Brasile. Obbiettivo mancato esclusivamente per la numerosa concorrenza.


Chi invece in Brasile ci è andato è Depay, o come preferisce essere chiamato lui, Memphis. Questo esterno offensivo del PSV usa esclusivamente il nome di battesimo perchè il padre, quando lui aveva quattro anni, ha lasciato la famiglia senza dire nulla. Di origini ghanesi, Depay ha scelto l'Olanda da tempo e - appunto - è stata una delle sorprese della nazionale Oranje in Brasile dove ha fatto vedere colpi importanti e - soprattutti - alcuni gol di pregevolissima fattura. Depay è il classico "bad boy" moderno, al contrario di Boetius; cresta in testa, musica rap nelle orecchie, da ragazzino ha commesso diversi errori che per ora sembrano non ripercuotersi sulla sua carriera. Nato a Moordrecht, questo ragazzo ha sempre giocato nelle giovanili del club della Philips (se si esclude un breve periodo nell'Under 12 dello Sparta Rotterdam), arrivando appena diciottenne ad esordire in Eredivisie. Brevilineo, dribbling fulmineo, segna con entrambi i piedi e possiede colpi acrobatici davvero notevoli; insomma, un potenziale talento che i radar della Premier League hanno già individuato da tempo. Non a caso, Louis Van Gaal lo avrebbe voluto fortemente per il suo Manchester United, anche se dopo il Mondiale il Tottenham sembrava sul punto di avere l'ok del giocatore, prima che il PSV lo togliesse bruscamente dal mercato. In ogni caso, è solo questione di tempo per entrambi: due ventenni terribili, pronti a mettere le ali all'Olanda del futuro.

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