lunedì 15 settembre 2014

Copa Centroamericana 2014: vince il Costarica sulla sorpresa Guatemala


Quando hai un unico risultato a disposizione, ecco che l'obbiettivo finale diventa difficile da raggiungere. Non per il Costarica però, che nella finale di Copa Centroamericana si impone 2-1 sul sorprendente Guatemala portandosi a casa il settimo titolo della propria storia in tale competizione.


La Copa Centroamericana 2014 si è giocata interamente negli Stati Uniti, che per l'occasione hanno permesso alle sette partecipanti di sfruttare strutture all'avanguardia che hanno aiutato una manifestazione dai contorni ridotti a collezionare qualche presenza in più sugli spalti, confidando sui numerosi immigrati rappresentati dai paesi dell'area caraibica. L'epilogo finale è stato scritto al "Memorial Colisseum" di Los Angeles, California, dove i gol di Bryan Ruiz e Juan Bustos hanno permesso ai Ticos di rimontare l'iniziale vantaggio guatemalteco. Con questo successo, il Costarica si guadagna la qualificazione matematica per la Copa Centenario 2016, che si giocherà negli USA, la quale celebrerà il centenario della Copa America.

Costarica e Guatemala sono state le due squadre più incisive del torneo. Inseriti nel Gruppo A (quello a tre squadre), i ragazzi di Paulo Roberto Wanchope - CT ad interim - si sono prima sbarazzati senza problemi del Nicaragua, battendolo 3-0 con gol di Borges, Urena e Venegas, e poi hanno avuto la foruna dalla loro parte nella rimonta (2-2) contro Panama, durante la quale il gol segnato ancora da Borges ha permesso ai Ticos di vincere il girone per differenza reti proprio davanti ai Canalones. Wanchope, sfruttando la pausa dei campionati, ha portato in America molti giocatori di prima fascia come i già citati Urena e Borges, arrivando fino al centrale Duarte e soprattutto a Joel Campbell, liberato per l'occasione da Wenger in persona.

Nel Gruppo B ha primeggiato proprio il Guatemala; i biancoazzurri, inseriti nel girone a quattro, hanno fatto tre su tre giocando a tratti un calcio irresistibile, fatto di ripartenze e sovrapposizioni, frutto dell'organizzazione del tecnico Ivan Sopegno che ha ereditato la selezione guatemalteca oltre la duecentesima posizione del Ranking FIFA e l'ha condotta fino al numero 134. L'uomo da copertina è stato però senza dubbio Mariano Pappa, attaccante classe 1987 che milita nei Seattle Sounders, autore di due doppiette nella fase a gironi. Il cammino, finito male nella sfortunata finale californiana, deve però rappresentare un punto d'inizio in vista delle prossime qualificazioni mondiali o - perchè no - Sopegno potrebbe provare a centrare una clamorosa presenza alla prossima Copa Centenario. In ogni caso, la via è quella giusta.

Il terzo posto se lo è preso proprio Panama, che nella "finalina" ha avuto la meglio su El Salvador grazie ad un gol in avvio di Roman Torres. Ottimo collettivo, quello allenato da neo CT Hernan Dario Gomez; il "Bolillo" è un'istituzione tra gli allenatori colombiani, ed è stato scelto dopo il mezzo fallimento di Dely Valdes nel cammino verso Brasile 2014. Il buon quarto posto di El Salvador fa morale, per un paese tra i più piccoli (come densità) del lotto. 

L'Honduras, quinto, può invece dimenticarsi in fretta di queste due settimane. Un gol di Lozano ha permesso a Los Catrachos di battere il Nicaragua, ma di motivi per essere ottimisti ce ne sono ben pochi. In panchina ha fatto il suo esordio il costaricano Hernan Medford, ex attaccante meteora del Foggia che a livello di club ha fatto bene proprio in zona Tegucigalpa. Ultimo, utile solo a fini statistici, è arrivato il Belize.

L'appunto finale riguarda i premi individuali, nei quali il Guatemala si è "consolato" dopo l'infausto finale. Ivan Sopegno è stato eletto miglior allenatore del torneo, Mariano Pappa ha invece vinto il "Pallone d'Oro" per aver primeggiato nella classifica dei marcatori. Il premio come "mvp" è invece andato a Bryan Ruiz, asso di Costarica e PSV, nettamente una spanna oltre ogni avversario incontrato.

Nessun commento:

Posta un commento