Il nostro giro di interviste prosegue con la Danimarca. Per parlare del movimento calcistico danese ho interpellato Matteo Mongelli, uno dei blogger più competenti sull'argomento in tutto il panorama italiano.
Partiamo dal campionato locale. Cosa ci dici del
livello della Superligaen?
E' un
campionato di discreto livello, anche se come livello complessivo siamo poco al
di fuori di una ipotetica top ten europea. E' ancora dietro al Belgio,
all'Olanda, alla Grecia, ma il gap si sta riducendo negli ultimi anni, grazie
ad un importante lavoro sulle infrastrutture e sui settori giovanili. E anche a
livello di mercato ci si muove intelligentemente: il ritorno di Agger, gli
arrivi di Pukki e Kacaniklic, oltre che di diversi ragazzi da Svezia e
Norvegia, hanno reso la Superligaen ancora più interessante.
Negli ultimi anni alcune
squadre si sono messe in mostra anche in Europa, presenziando anche alla fase a
gironi di Champions League, cosa inusuale per i club del nord Europa.
Purtoppo
quest'anno sia il Kobenhavn sia l'Aalborg non hanno raggiunto la fase a gironi,
ma nel corso degli ultimi anni si è assistito a diverse buone gare delle danesi
nella massima competizione per club. Penso proprio al Kobenhavn dell'anno
scorso, che in casa ha bloccato sull'1-1 la Juventus e ha battuto il
Galatasaray, o il Nordsjaelland, anch'esso bravo a fermare sul pareggio i
campioni d'Italia. Senza contare i giovani: il Kobenhavn U19 ha raggiunto gli
ottavi di Uefa Youth League lo scorso anno proprio a scapito della Juventus.
Anche se non si sono ripetute le gesta di quel Kobenhavn che raggiunse gli
ottavi di finale diverse stagioni fa, il movimento ha comunque mostrato che il divario
con formazioni di campionati di ben altra caratura è inferiore a quanto si
possa pensare. L'unico peccato è che dal prossimo anno solo una squadra e non
più due faranno i preliminari di Champions, colpa di un ranking danneggiato
soprattutto dalle squadre che hanno partecipato in Europa League.
Il Midtjylland comanda la
classifica dopo otto giornate. E' il favorito alla vittoria finale o è ancora
presto per dirlo? Qual è il tuo pronostico finale?
Come
lo scorso anno, anche quest'anno gli ulvene
(lupi in danese) sono partiti molto bene. Hanno una rosa completa in ogni
reparto, i ragazzi giocano insieme da diversi anni e Riddersholm è uno dei
tecnici più preparati di tutta la competizione. La rimonta subita lo scorso
anno (passarono dal primo al terzo posto nell'ultimo mese) può essergli di
lezione. Più probabile però arrivino secondi però: il Kobenhavn è più forte a
livello di organico ed ha un'esperienza maggiore per gestire un certo tipo di
pressione.
Corsa all'Europa: chi la
spunta per la qualificazione in Europa League?
Questa
è una domanda molto complessa: tutti gli anni in Superligaen si finisce per
avere arrivi al fotofinish, dopo che per lungo tempo ha regnato l'equilibrio.
Un posto dovrebbe essere del Midtjylland; l'altro dovrebbero contenderselo il
Brondby ed il redivivo Nordsjaelland, che con il nuovo tecnico Kristjansson è
tornato a giocare un calcio divertente, con i campioni di Danimarca in carica
dell'Aalborg più attardati; il terzo andrà a chi trionferà in coppa di
Danimarca, o alternativamente alla quarta classificata.
In fondo sulla carta ci
dovrebbe essere una bella lotta salvezza. Secondo te chi retrocede?
Un
posto credo sia già prenotato dal Silkeborg. Si tratta di una neopromossa che
rispetto allo scorso anno ha preso soltanto un giocatore. Troppo poco per poter
sperare di mantenere la categoria. Il secondo sarà lotta a due tra
Vestsjaelland e SonderjyskE. Già lo scorso anno le vedevo retrocesse, eppure si
salvarono sopperendo a mancanze tecniche con grinta ed organizzazione. Però
quest'anno non credo possa andare a finire allo stesso modo per entrambe, anche
per assenza di altre potenziali retrocesse: l'altra neopromossa, l'Hobro, ha
avuto una partenza sprint (ha sorpreso anche me) abbinando discreti giocatori
ad un calcio pragmatico ed estremamente efficace; l'Odense e l'Esbjerg invece,
nonostante la falsa partenza, hanno organici ben superiori.
Nei prossimi giorni il Torino
affronterà il Copenaghen in Europa League. Che squadra si troveranno di fronte
i granata?
Contro
l'HJK Helsinki si è vista una squadra desiderosa di far bene ed andare avanti
nella competizione, che significa anche soldi e punti nel ranking (con il
possibile vantaggio non da poco di essere testa di serie negli eventuali
sorteggi europei del prossimo anno). I ragazzi di Solbakken giocano con un
tradizionale 4-4-2. Il Torino dovrà prestare attenzione in particolare alla
corsia mancina dei danesi, sia che giochi l'ex Fulham Kacaniklic, sia che
giochi Nicolai Jorgensen, autore della doppietta decisiva all'HJK, sicuramente
l'uomo maggiormente dotato tecnicamente dei danesi, nonché quello con maggior
esperienza internazionale. Marcato a vista dovrà essere anche la prima punta
Cornelius: è tornato in Danimarca a gennaio dopo sei mesi disastrosi al Cardiff
ed ha dimostrato di saper ancora fare la differenza. Dietro tuttavia i danesi
ballano: Zanka e l'ex Bologna Antonsson non hanno ancora i meccanismi per
rendere la difesa impermeabile: può essere la buona occasione per Amauri e
Quagliarella di sbloccarsi.
Passiamo ai talenti danesi.
Chi sono secondo te i ragazzi di cui sentiremo parlare molto presto?
Ci
sono diversi ragazzi danesi che stanno facendo bene ed in prospettiva sono
molto interessanti: penso ad esempio alla coppia di terzini del Brondby, il destro
Holst ed il mancino Durmisi, entrambi classi 1994 ed
entrambi titolari fissi. Sempre nel club della periferia di Copenhagen gioca il
trequartista classe 1995 Andrew Hjulsager:
è uno dei miei pupilli del nord Europa da quando l'ho visto in una partita dell'under19
e spero mantenga le promesse. Oltre al Brondby, un altro vivaio interessante è
quello del Midtjylland: lì ci gioca Patrick Banggaard: è un centrale difensivo del 1994, cresciuto nel Vejle e
che negli ulvene si sta affermando. Probabilmente è il miglior difensore
under21 di tutta la Scandinavia. Poi, per fare ancora un paio di nomi, ci sono
l'esterno Nicolaj Thomsen (Aalborg,
classe 1991) e la seconda punta Emiliano Marcondes
(Nordsjaelland, classe 1995) di chiare origini brasiliane. La scommessa? Mads Thychosen, esterno offensivo
classe 1997. A luglio giocava al Vejle e ne ho parlato con un paio di
osservatori italiani che mi hanno preso probabilmente per un pazzo. Nel
frattempo lui è passato al Midtjylland, sempre attentissimo ai giovani talenti,
facendo lo stesso percorso di Banggaard.
Se dovessi consigliare
qualche giocatore ai club italiani, chi proporresti?
Al di
là dei soliti nomi noti – che possono essere Claudemir, Jorgensen, Cornelius e
compagnia – preferisco fare tre nomi meno conosciuti. Il primo è il danese Pascal Gregor del Nordsjaelland.
Parliamo di un difensore centrale 1994, che ha già giocato sia in una difesa a
tre sia in una a quattro. Ci si deve lavorare a livello tattico, ma può
rappresentare un buon investimento per una medio/piccola, considerato che costa
meno di mezzo milione di euro. Successivamente parlerei di Jakob Ankersen, esterno di centrocampo classe 1990. Rapido, fino
allo scorso anno costituiva con il fratello Peter (passato al Red Bull
Salisburgo in estate) una corsia di destra che ben pochi in Danimarca potevano
vantare. Il terzo ed ultimo nome è quello del centravanti lituano Lukas Spalvis. Classe 1994, è stato
cercato da diverse squadre tedesche in estate, prima di rompersi il crociato ed
essere costretto a fermarsi ai box. Otto goal per lui lo scorso anno,
risultando in più gare un fattore importante per l'Aalborg e contribuendo in
gran parte alla conquista del titolo.
Capitolo Nazionale. La
Danimarca arriverà a Francia 2016? A che punto è il movimento calcistico
danese?
La
Danimarca è inserita nel girone con Portogallo, Serbia, Albania ed Armenia. Si
tratta di un girone da non sottovalutare, ma comunque alla portata. La vittoria
per 2-1 contro gli armeni è stato un buon inizio, ed ora si deve continuare su
questo passo perchè la qualificazione – specie dopo l'assenza dai mondiali –
non può essere fallita.
A livello giovanile, il movimento sta facendo buoni passi avanti, sicuramente più di Norvegia e Svezia (i cui maggiori talenti sono da un po' di tempo in orbita Superligaen). Della regione scandinava, l'unica a tenere il ritmo danese è l'Islanda, che sarà anche la prossima avversaria dell'Under21 per la qualificazione agli Europei di categoria. Una sfida da non perdere, per sapere chi, tra le due, avrà il primato nelle terre del nord.
A livello giovanile, il movimento sta facendo buoni passi avanti, sicuramente più di Norvegia e Svezia (i cui maggiori talenti sono da un po' di tempo in orbita Superligaen). Della regione scandinava, l'unica a tenere il ritmo danese è l'Islanda, che sarà anche la prossima avversaria dell'Under21 per la qualificazione agli Europei di categoria. Una sfida da non perdere, per sapere chi, tra le due, avrà il primato nelle terre del nord.
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