Che il Benfica abbia sempre avuto un debole per i brasiliani èormai risaputo; da anni, dalle parti di Lisbona arrivano decine di giocatori dal più competitivo campionato del panorama sudamericano, che spesso hanno un impatto positivo e contribuiscono attivamente alle vittorie del club.Quest'anno ce ne sono dieci, l'ultimo dei quali - in ordine di arrivo - può diventare l'ennesima plusvalenza per le "Aguias".
Si chiama Anderson Talisca l’ultimo talento scovato in Brasile dal Benfica.
A vent’anni, questo trequartista lungagnone classe 1994 è la
rivelazione nonché il capocannoniere del campionato portoghese: un boom
del tutto inatteso, anche perché, fino a pochi mesi fa, quasi nessuno
sapeva chi fosse. Ora Talisca è finito sui radar di diversi club
europei, compresa l’Inter, che sta valutando se ripetere con lui quanto già fatto con Mateo Kovacic,
ovvero investire una somma importante per un talento molto giovane, ma
che potrebbe trasformarsi in un vero fenomeno. Trasformazione che
Talisca potrebbe aver già avviato, almeno a giudicare dai numeri.
In estate il Benfica ha investito 4 milioni di euro per prelevarlo dal Bahia, squadra campione del torneo bahiano, dove non è che Talisca avesse giocato molto: 2 gol in 9 presenze totali. Le Aquile Rosse, però, hanno deciso di investire forte su di lui, fino ad ora a ragione. Lanciato subito nella mischia dal tecnico Jorge Jesus, il brasiliano si è sbloccato alla quarta giornata di campionato con una tripletta in casa del Setubal. Poi sono arrivate la doppietta ad Estoril e la rete nell’ultimo match di campionato contro l’Arouca:
in totale fanno 6 reti in 7 partite giocate. Talisca, dunque, pare aver
giovato del cambio di posizione in campo effettuato da Jesus: il
brasiliano, infatti, si era presentato a Lisbona come una mezz’ala, il tecnico l’ha sistemato trequartista, sulla stessa linea di Gaitan e Eduardo Salvio, alle spalle della punta Lima.
Libero di muoversi, Talisca ha mostrato tutto il suo repertorio,
fatto di dribbling, tocchi vellutati e una certa freddezza davanti alla
porta. Mancino naturale, ha già segnato su punizione e anche di destro,
dimostrando di saper variare il tipo di conclusioni. Deve lavorare sul
colpo di testa, un miglioramento non impossibile visto che è
avvantaggiato dai suoi 188 cm d’altezza: la stazza piuttosto imponente
tuttavia non lo rende lento, anzi, in accelerazione Talisca è un bel
vedere, ha cambi di direzione piuttosto rapidi e un ottimo controllo di
palla. Di qui il paragone con un altro “10” brasiliano del passato dal
fisico longilineo: Rivaldo.
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