lunedì 13 ottobre 2014

Le Regine del Nord: Malmo, Molde e Stjarnan


Campionati terminati con alcuni turni d'anticipo in Svezia, Norvegia ed Islanda, dove il verdetto del campo ci ha resituito una conferma (il Malmo), un gradito ritorno (Molde) e l'inevitabile sorpresa, rappresentata dalla matricola islandese Stjarnan.



Il diciottesimo acuto del Malmo in Svezia era preventivabile, dato che i biancoazzurri dello stretto hanno dominato questa Allsvenskan sulla falsa riga dello scorso anno.
Il successo con tre turni d'anticipo era dunque facilmente intuibile, dato che la corazzata diretta in panchina dal norvegese Age Hareide è partita forte fin da subito con cinque vittorie nel primo mese e mezzo di campionato, maturando già un certo vantaggio. Stagione quindi spaccata fin da subito, con buona pace delle inseguitrici; mentre Goteborg, AIK, Hacken ed Elfsborg si battagliano la zona europea - e probabilmente lo faranno fino alla fine - nel sud della Svezia si possono già tirare le conclusioni in attesa di portare a termine il girone di Champions League, dove Rosenberg e compagni sono ancora in lotta per il passaggio del turno. E' proprio Markus Rosenberg l'uomo copertina di questo Malmo, più di Hareide e molto più che Hakan Jeppsson (presidente vulcanico ma molto affezionato al club); tornato a casa dopo un lungo girovagare europeo, la punta ex Werder Brema si è subito calato nella parte del "profeta in patria" andando a segno con una certa regolarità, facilitato dalla presenza di Emil Fosberg. Arrivato lo scorso anno dal Sundsvall, Fosberg ci ha messo una stagione intera per ritagliarsi il suo spazio, per poi esplodere in questo campionato. In generale, il Malmo si è mostrata la squadra tecnicamente più forte, ma anche tatticamente più solida, impostata spesso su un 4-2-3-1 in cui gli esterni fanno un grande lavoro supportati da una spina dorsale solida che vede nel gigantesco Johanssen un leader difensivo e nel figlio d'arte Simon Thern la prossima probabile plusvalenza del club. Malmo e poco altro, si diceva, ma una menzione la merita Lasse Vibe, probabile capocannoniere del torneo. L'attaccante danese è ormai un idolo dei tifosi del Goteborg, e anche quest'anno i suoi gol hanno contribuito a togliere molte volte le castagne dal fuoco alla squadra.


Il terzo titolo della storia del Molde è semplicemente la continuazione di un periodo glorioso per i "bla-hvit", che negli ultimi quattro anni si sono portati a casa la bellezza di tre campionati. A Molde si festeggia addirittura con quattro turni d'anticipo una Tippeligaen dominata in lungo ed in largo, dove il miglior attacco e la miglior difesa hanno reso alla lunga la cavalcata biancoblu trionfale. Il punto di forza di questa compagine è stata senza dubbio la prolificità sotto porta, con il Molde trasformatosi - durante l'anno - in una vera e propria cooperativa del gol. Oltre agli otto gol totali della coppia difensiva formata da Forren e Linnes, è l'attacco ad avere fatto il resto: si parte dai 12 gol di Mohammed Elyonoussi (fratello di Tarek, oggi all'Hoffenheim) e si arriva ai 2 di Mostrom, passando per i sigilli di Gulbradsen (10), del nigeriano Chima (9) e di Hoiland (5). Il tutto sotto la sapiente guida di Tore Skullerud, tecnico che a gennaio è stato chiamato ad avvicendare Bakke con il compito di strappare il titolo allo Stromgodset. Missione riuscita per l'ex ct dell'Under 21 vichinga, bravo a dare la propria impronta personale ad una squadra che andava lavorata a livello mentale, più che fisico. A Skullerud si deve la quantita mostruosa di gol di una squadra che - ad oggi - dopo la sconfitta di aprile contro l'Odd non ha più perso, inanellando una serie impressionante di risultati positivi tra i quali le sette vittorie di fila che hanno (ri)portato il titolo matematico a Molde. La Tippeligaen 2014 non è mai sembrato un campionato aperto in vetta, nè per il titolo, nè tanto meno per le posizioni che contano. Odd Grenland e Rosenborg hanno un piede e mezzo nella prossima Europa League, con buona pace dello Stromgodset ex campione in carica, che per un anno almeno rimarrà a bocca asciutta.


Il 2014 è un'annata che i tifosi dello Stjarnan difficilmente dimenticheranno. In estate la squadra di Sigmundsson ha passato ben tre turni di Europa League fino ad arrivare al viaggio-premio di San Siro, dove la società ha stretto una sorta d'amicizia con l'Inter. Un'Inter ringraziata la sera del 4 ottobre, quando nello scontro diretto per il titolo lo Stjarnan clamorosamente vince sul campo dell'FH, quando tutti i pronostici erano appannaggio del club di Hafnafjordur. Una vittoria che sa di favola, e che per protagonista ha l'esterno Olafur Finsen, autentico eroe di serata; dopo il gol dello 0-1, il ritorno dell'FH è stato veemente ed il pari (meritato) segnato dallo scozzese Lennon sembrava poter incanalare la gara su binari consoni ai locali. Ma al minuto 93 Finsen trova un gol pazzesco dalla distanza, che permette allo Stjarnan di coronare un'annata fantastica, iniziata bene e finita alla grande. Sigmundsson ha potuto lavorare su un collettivo mediamente giovane con impronta danese nella propria intelaiatura. I centrali Vemmelund e Rauschenberg hanno dato vita ad un reparto solido e compatto, sintesi di come il lavoro e l'abnegazione alla fine paghino sempre. Così l'FH ed il KR, grandi favorite alla vigilia, devono accontentarsi della qualificazione in Europa League. Il capocannoniere, ancora una volta, è l'inglese Gary Martin (proprio del KR). Ma poco importa, perchè mentre l'inverno cala impavido sull'Islanda, a Stjarnan c'è una Champions che aspetta di essere giocata.

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