mercoledì 8 ottobre 2014

SPECIALE A-LEAGUE - La guida alla stagione 2014-15



Con la partita tra Melbourne Victory e Western Sydney Wanderers, venerdì 10 ottobre prenderà il via la ventesima edizione dell'Australian League, il massimo torneo calcistico di un movimento ancora sconosciuto ai più. Sponsorizzato dal colosso Hyundai, che dunque ha investito molti soldi in un paese dove la vera religione sportiva è il rugby, il soccer - come lo chiamano qui - la scorsa stagione ha fatto il tanto sperato salto di qualità dal punto di vista delle presenze. Gli impianti nuovi e funzionali, i giocatori stranieri "importati" (anche dopo l'addio di Alessandro Del Piero) ed il "caro prezzi" leggermente abbattuto hanno rappresentato un vero toccasana per le società, che hanno fatto registrare una media di presenze stagionali di poco superiore ai 40 mila spettatori a partita. Durante l'inverno (la nostra estate), molte di loro si sono poi adoperate nell'invitare alcune squadre di Premier League ad esibirsi, ottenendo un successo incredibile. 



Parola d'ordine, programmazione. Con le nuove regole sui giovani, inoltre, la federazione ha praticamente costretto le società a puntare sempre più sulle Accademy, che in Australia hanno un ruolo importante dato che il calciomercato - a queste latitudini - si fa senza soldi. Sì, avete capito bene: le società possono ingaggiare solo giocatori svincolati o che hanno rescisso consensualmente, e l'unica eccezione (ovviamente) riguarda la cessione di un proprio tesserato all'estero. In questo modo si cerca di evitare facili capricci, soprattutto da parte di quei giocatori che in passato hanno cambiato spesso casacca. Alcuni talenti hanno lasciato l'A-League nella sessione invernale di trattative, e hanno rimpolpato le casse di alcuni club che - di conseguenza - con questi soldi copriranno il monte ingaggi (il più alto è quello di Sydney, dopo l'arrivo di Del Piero) e foraggeranno i propri settori giovanili. 
Si riparte dall'ultimo titolo vinto da Brisbane, città che spesso ha festeggiato trionfi nel calcio tanto da andare a minare le certezze del più celebre rugby. Gli arancioneri però si sono indebiliti molto nell'ultima sessione di mercato, perdendo due pilastri come Franjic e Berisha, balbettando nei colpi in entrata. Così le più accreditate alla vittoria finale sono proprio le due franchigie che apriranno la stagione, uscite enormemente rafforzate dalla sessione invernale. Un passo indietro ci sono i Central Coast Mariners, mentre la sorpresa potrebbe rivelarsi Perth, che in mezzo al campo ha inserito due giocatori totali come Nicholls e Zadkovich. Anche Sydney potrebbe dire la sua: gli Skyblues hanno perso Del Piero ma in attacco è arrivato Mark Janko, uno che assieme al neozelandese Smeltz (Italia - Nuova Zelanda 1-1, do you know?) potrebbe garantire un apporto importante in fase realizzativa. 
Ultima curiosità: per il secondo , gli anticipi del venerdì e tutta la fase finale verranno trasmessi in chiaro dalle reti della SBS.

LE SQUADRE AL VIA 

ADELAIDE UNITED
Città: Adelaide
Titoli vinti: 0
Stadio: Coopers Stadium (16.500 posti)
Allenatore: Josep Gombau (confermato)
La stella: Marcelo Carrusca (mezzapunta)
Il giovane talento: Ben Warland (difensore centrale, 1997)
Formazione: (4-2-3-1) Galekovic; Malik, Boogard, McGowan, Cassio; Goodwin, Watson; Fabio Ferreira, Carrusca, Cirio; Djitè.

L'obbiettivo è semplice. Andare per la terza volta di fila ai playoff. Potrebbe non essere semplice per Adelaide, franchigia situata in una città dove sì - si può giocare in tranquillità - ma ultimamente anche i tifosi rumoreggiano e, alcuni di loro, hanno anche lasciato il loro posto sulle gradinate. La partenza del bomber argentino Neumann non è stata presa bene dall'ambiente, soprattutto perchè il suo posto è stato preso da Sanchez, un '83 spagnolo nemmeno titolare nelle gerarchie di coach Gombau. Tutto dipenderà quindi dal solito genio di Carrusca, mezzapunta abile a giocare tra le linee, e dai gol di Djitè. L'attaccante di origine ivoriana è il giocatore di spicco nel reparto offensivo, pur non avendo grandi numeri fase realizzativa. Dietro, l'innesto di spessore è il centrale McGowan, mentre in mezzo ci sarà spazio per Goodwin, arrivato dai Newcastle Jets facendo il percorso inverso di Neumann.


BRISBANE ROAR
Città: Brisbane
Titoli vinti: 2
Stadio: Suncorp Stadium (52.500 posti)
Allenatore: Mike Mulvey (confermato)
La stella: Thomas Broich (ala destra)
Il giovane talento: Corey Brown (terzino sinistro, 1995)
Formazione: (4-3-3) Theoklitos; Hingert, North, Smith, Stefanutto; Brattan, McKay, Miller; Petratos, Solorzano, Broich.

Campioni in carica candidati ad essere la delusione della stagione. Questa è un'etichetta che tutti i media australiani hanno appiccicato ai Roar, autori lo scorso anno di un campionato strabiliante dopo che negli ultimi tre anni la rosa è stata sistematicamente smembrata. Non fa eccezione quest'ultimo calciomercato, nel quale le ultime due stelle presenti nel roster hanno abbandonato la barca. Se per il terzino Ivan Franijc l'addio era nell'aria (la Torpedo Mosca ha staccato un discreto assegno per portarlo in Russia), la cessione di Besart Berisha fa male soprattutto al tifo degli arancioneri, che vedevano nella punta albanese una bandiera, prima ancora della punta prolifica quale indubbiamente è stata. A tutto ciò si è aggiunto un mercato in entrata povero di concretezza, nel quale spicca - per così dire - l'arrivo di Adam Sarota dall'Utrecht. Il post Berisha verrà preso dal macedone Mensur Kurtisi, ma l'impressione attuale è quella di un Mike Mulvey pericolante. E non potrebbe essere altrimenti.

CENTRAL COAST MARINERS
Città: Gosford
Titoli vinti: 1
Stadio: Bluetongue Central Coast Stadium (20059 posti)
Allenatore: Phil Moss (confermato)
La stella: Malick Manè (attaccante)
Il giovane talento: Jesse Curran (mediano, 1996)
Formazione: (4-3-3) Reddy; Roux, Anderson, Bosnar, Rose; Montgomery, Hutchinson, Caceres; Fitzgerald, Manè, Duke.

Due anni fa arrivò il primo titolo dalle parti di Gosford, e da allora poco è cambiato, se non che - particolare non da poco - i Mariners hanno dovuto fare i conti con Brisbane e Western Sydney, società attualmente più attrezzate. Con i Roar in probabile discesa, Central Coast può ricandidarsi nella top-4 delle favorite; in panchina c'è un manager preparatissimo come Phil Moss, che gioca un 4-3-3 piacevole e spiccatamente offensivo affidandosi ai talenti locali Fitzgeral e Duke, entrambi cresciuti nell'academy dei Mariners. Alcuni addii inevitabili (due su tutti, l'estroso Marco Flores e l'ormai ex capitano McGlinchey) non hanno così limato le speranze della società, rinforzatasi in tutti i reparti con le chicche di Malick Manè (Goteborg) davanti e dell'ala ungherese Vernes, uno che a partita in corso può rivelarsi impattante. Le altre buone notizie arrivano dai freschi rinnovi di contratto per i due terzini titolari, Roux e Rose, che rappresentano così la continuità di un progetto sulla carta vincente, interrottosi momentaneamente ma prontissimo per ripartire.

MELBOURNE CITY FC
Città: Melbourne
Titoli vinti: 0
Stadio: AAMI Park (30.050 posti)
Allenatore: John Van't Schip (confermato)
La stella: Robert Koren (centrocampista centrale)
Il giovane talento: Benjamin Garuccio (terzino sinistro, 1995)
Formazione: (4-3-2-1) Redmayne; Hoffman, Kisnorbo, Wielaert, Garuccio; Mooy, Partaalu, Murdocca; Koren, Duff; Villa.

La gallina vecchia non ha fatto un buon brodo. Un buon modo per lasciarsi tutto alle spalle è quello di cambiare nome, tanto per cominciare; così gli ex Melbourne Heart diventano semplicemente City, e da quest'anno dovranno sudare le proverbiali sette camicie per stare dietro ai rivali cittadini. Per farlo, è stata stretta una partnership con la neonata franchigia di New York, che il prossimo anno debutterà in MLS. Il risultato si chiama David Villa, stella spagnola, in prestito ai City per una dozzina di partite, almeno fino a dicembre. Almeno in campo però le cose sembrano cambiate rispetto alle fallimentari stagioni passate. Mediana rinforzata con gli arrivi di Partaalu e Mooy (con Murdocca diventa un ottimo centrocampo) e davanti spazio alla fantasia di Robert Koren e Damien Duff, entrambi reduci da parecchie stagioni in Premier League. Quando Villa andrà via, il confermato GM Van't Schip punterà tutto sul goleador di scorta Williams e sull'eclettico Dugandzic. Per una volta, si può essere ottimisti.

MELBOURNE VICTORY 
Città: Melbourne
Titoli vinti: 2
Stadio: AAMI Park (30.050 posti)
Allenatore: Kevin Muscat (nuovo)
La stella: Besart Berisha (attaccante)
Il giovane talento: Nick Ansell (difensore centrale, 1994)
Formazione: (4-2-3-1) Coe; Geria, Delpierre, Leijer, Murnane; Milligan, Valeri; Ben Khalfallah, Thompson, Barbarouses; Berisha.

Una delle campagne acquisti più sontuose di tutta la A-League l'hanno condotta i Victory, franchigia che ogni parte tra le favorite e poi si spegne con l'andare del tempo. Gli arrivi di Delpierre per la difesa e Valeri (ex Ternana) per dare ordine alla manovra serviranno per dare equilibrio alla nuova creatura diretta da Kevin Muscat, alla prima vera esperienza tra i pro. Muscat ha deciso di giocarsela con tutti, e davanti dispone di una batteria invidiabile, con la ciliegina rappresentata da Ben Khalfallah, ultimo arrivo e candidato ad essere una delle rivelazioni dei prossimi mesi. I gol dovrà segnarli Besart Berisha, ex Brisbane, letale negli ultimi metri come nei duelli verbali con avversari ed arbitri. Per rimanere in Australia, Berisha ha rinunciato alla nazionale albanese con buona pace di De Biasi, suo grande estimatore. Dopo due titoli vinti ormai troppi anni fa, nella parte biancoblu di Melbourne sognano di poter festeggiare di nuovo.

NEWCASTLE JETS
Città: Newcastle
Titoli vinti: 1
Stadio: Hunter Stadium (26.126 posti)
Allenatore: Phil Stubbins (nuovo)
La stella: Jeronimo Neumann (attaccante)
Il giovane talento: Joshua Barresi (centrocampista, 1995)
Formazione: (4-2-3-1) Birighitti; Neville, Jaliens, Gallacher, Carney; Kantarovski, Celeski; Griffiths, Flores, Montano; Neumann.

Phil Stubbins è stato chiamato per voltare pagina. Da troppi anni i Jets non riescono a fare il tanto sperato salto di qualità. In una città che vive essenzialmente di rugby, il nuovo manager avrà il compito di provare a centrare almeno i play-off. Obbiettivo non impossibile, a patto che la mentalità cambi. Newcastle è una squadra capace di imprese titaniche come di tracolli inaspettati, sottolineando il fatto di come non ci sia continuità da queste parti. Partiti tre titolari come Brillante (Fiorentina), Zadkovich e Heskey, la punta di diamante diventa l'ex Adelaide Neumann, attaccante versatile che può agire da prima punta e reggere l'intero reparto. Dietro giostrerà il talento di Flores, ex Victory. L'esperto Celeski guiderà le operazioni a metà campo, reparto nel quale verrà inserito il giovanissimo Barresi, stella delle giovanili dei Jets. L'"Hunter Stadium", impianto che ospiterà anche alcune partite di Coppa d'Asia, sogna un'impresa che difficilmente accadrà. Crescere mentalmente sarebbe già un successo.

PERTH GLORY FC
Città: Perth
Titoli vinti: 2
Stadio: NIB Stadium (18.228 posti)
Allenatore: Kenny Lowe (confermato)
La stella: Andy Keogh (attaccante)
Il giovane talento: Daniel De Silva (centrocampista, 1997)
Formazione: (4-2-3-1) Vukovic; Risdon, Thwaite, Gallas, Jamieson; De Silva, Zadkovich; Garcia, Nicholls, Hersi; Keogh.

Occhio a Perth, la possibile sorpresa. Già, proprio i Glory; nonostante il contestatissimo Lowe ancora in sella (anzi, in panchina), la stagione per i biancoviola parte in maniera diversa. Merito dell'ottimo mercato in entrata che ha rinforzato i reparti nevralgici delle scorse stagioni. Una coppia di centrali là in mezzo come quella composta da Zadkovich e Nicholls in pochi ce l'hanno, e anche se l'ex Victory dovesse giostrare da mezzapunta, accanto a "Zadko" giocherà il classe 1997 De Silva, di proprietà della Roma. Con il suo 4-2-3-1, ormai molto comune a queste latitudini, Lowe cercherà di esaltare le doti di Hersi e soprattutto di Andy Keogh, bomber tesserato dal Millwall e pronto a sfondare anche le reti australiane. Con gli ultimi anni da dimenticare, Perth ha deciso di rinforzare anche il proprio settore giovanilemettendo dentro alcune cifre importanti e andando a pescare elementi nelle zone meno battute del paese. Una buona strategia, soprattutto se hai meno appeal dal punto di vista sportivo rispetto alle grandi città.

SYDNEY FC
Città: Sydney
Titoli vinti: 2
Stadio: Allianz Stadium (45.500 posti)
Allenatore: Graham Arnold (nuovo)
La stella: Mark Janko (attaccante)
Il giovane talento: Anthony Bouzanis (portiere, 1995)
Formazione: (4-3-3) Janjetovic; Bojic, Petkovic, Ognenovski, Jurman; Antonis, Dimitrijevic, Abbas; Brosque, Smeltz, Janko.

Sarà finalmente l'anno buono per Sydney? Gli ingredienti ci sono, starà agli "chef" assemblarli per il meglio. Il "cuoco" in questione è Graham Arnold, uno che non ha di certo bisogno di presentazioni; gli "ingredienti", che Arnold ha portato o che si è trovato già pronti, sono di prima qualità. Dopo il biennio "delpieriano" in cui i risultati non hanno dato seguito alle aspettative, a Sydney si volta pagina e si prova a puntare sul collettivo piuttosto che sui singoli. L'attacco è stato ritoccato in maniera pesante, e adesso i gol saranno compito di Shane Smeltz e di Mark Janko, panzer austriaco con diverse stagioni passate a segnare con regolarità. In questi ultimi campionati Sydney ha probabilmente vissuto male l'ascesa dei Wanderers, franchigia insediatasi fuori città, ma che rispetto agli "skyblues" attira più gente dalla metropoli grazie al tifo passionale. Il compito di Arnold sarà principalmente questo: riportare la squadra in alto giocando bene. E, magari, vincere. Semplice no?

WELLINGTON PHOENIX
Città: Wellington
Titoli vinti: 0
Stadio: Westpac Stadium (34.500 posti)
Allenatore: Ernie Merrick (confermato)
La stella: Michael McGlinchey (centrocampista)
Il giovane talento: Alex Rufer (mezzapunta, 1994)
Formazione: (4-2-3-1) Moss; Fenton, Sigmund, Durante, Doyle; Bonevacia, Muscat; Riera, McGlinchey, Khrisna; Brockie. 

Vittima sacrificale? In molti dicono di sì. Le difficoltà tecniche, economiche e logistiche (ogni trasferta in Australia è pesante) in effetti non fanno che avvalorare questa tesi. Però Wellington, nonostante tutto, ha scelto di rimanere in A-League per accumulare maggiore esperienza. D'altronde il calcio australiano, seppur non eccelso, è di un altro livello rispetto al neozelandese (basti pensare ai Wester Sydney in finale di Champions). Il grosso problema è che qui i giocatori forti non ci vengono, e bisogna accontentarsi delle briciole; tanto vale quindi mettere in panchina un manager del posto come Merrick e sperare che costruisca qualcosa con i cavalli di ritorno (McGlinchey) o i giocani figli d'arte (Rufer). Anche i playoff, ad oggi, paiono comunque un miraggio. Ma ai Phoenix va bene così: negli ultimi anni sono aumentati fatturato e numero di tifosi allo stadio. Tanto basta per tenere la strada vecchia dato che, in quella nuova, non si sa come potrebbe andare a finire.

WESTERN SYDNEY WANDERERS
Città: Parramatta
Titoli vinti: 0
Stadio: Parramatta Stadium (21.487 posti)
Allenatore: Anthony Popovic (confermato)
La stella: Iacopo La Rocca (centrocampista)
Il giovane talento: Sandro Pasalic (centrocampista, 1995)
Formazione:(4-2-3-1) Covic; Cole, Topor-Stanley, Spiranovic, Golec; Poljiak, La Rocca; Santalab, Haliti (Saba), Bridge; Juric.

Due titoli sfuggiti di poco, un ambiente infuocato, una regione - quella di Parramatta - completamente pazza di loro. E una finale di Champions League da giocare. Gli ultimi mesi dei Western Sydney non sono stati niente male, soprattutto per una neonata società alla quale è stato fatto di tutto per far ritardare il proprio esordio, causa equilibri da non spezzare. Troppo tardi, perchè i rossoneri ormai sono un simbolo del sud-est australiano; giocano bene, vincono spesso, hanno più tifosi di ogni altra franchigia. Mancano solo i risultati sul campo, destinati a non tardare. Il coach Popovic, confermatissimo, ha a disposizione una rosa pazzesca impreziosita dall'arrivo di Victor Saba, trequartista ex Brescia, e dall'innesto di Spiranovic in difesa. E, a Parramatta, c'è spazio anche per un po' di orgoglio nazionale; il nostro Iacopo La Rocca è infatti un idolo da queste parti, tanto da essersi conquistato i galloni di capitano lo scorso anno a forza di prestazioni superbe. Con Juric, bocca da fuoco croata, e Topor-Stanley è uno dei senatori del club, e lo scorso anno ha vinto il premio di MVP stagionale. Così in Australia c'è anche un po' d'Italia.






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