Tra poco più di 48 ore sarà Superclasico. River Plate e Boca si affrontano in un match che non è come gli altri.
Già di suo, il derby “più caldo del mondo” per definizione, in palio
mette la sua bella dose di motivazioni. Tra orgoglio, campanilismo, odio
sportivo (e a volte, purtroppo, non solo), in questo Superclasico non sono da sottovalutare i fini statistici, in particolar modo di classifica.
Parliamoci chiaro, il River Plate oggi sembra la favorita numero uno per la vittoria del semestre di Transicion,
questo al di là di come andrà a finire domenica sera. Squadra compatta,
quadrata, che il tecnico Gallardo ha raccolto dopo che Ramon Diaz
l’aveva spremuta come un’arancia fino al midollo, rigenerandola e
creandone una macchia da guerra quasi perfetta. Detto questo, gli Xeneizes
sono avversario da non sottovalutare, soprattutto perchè questo Boca ha
sette vite e non muore mai. L’ultima volta si giocò alla “Bombonera“, con i Millonarios vittoriosi grazie alle reti di Ramiro Funes Mori e Lanzini.
QUI RIVER PLATE -
Quest’ultimo ha lasciato l’Argentina un paio di mesi fa, preferendo i
petrodollari arabi alla possibilità concreta di provare il calcio
europeo (almeno due squadre, Torino e Besiktas, si erano fatte avanti),
ed il suo posto è stato preso da Pisculichi, un altro
che l’Oriente lo conosce bene, ma più di tutto conosce Buenos Aires.
Figlio del settore giovanile (floridissimo) dell’Argentinos Juniors, “Piscu”
quest’anno è una delle rivelazioni del campionato. Che avesse numeri si
sapeva, ma la sua carriera parlava di discontinuità come biglietto da
visita fin dai tempi del primo Bicho. Gallardo, che – per
inciso – sul mercato non ha messo bocca, lo ha sistemato tra le linee
rendendolo una miccia impazzita. E’ proprio là davanti che la Banda ha fatto la differenza, con la ritrovata (ed obbligata) coppia gol composta da Téo Gutierrez e Rodrigo Mora
a finalizzare una manovra fluida, imperniata sui muscoli della mediana e
sulla rapisità degli esterni. Tèo, testa matta, si è rimesso in sesto
dopo che Diaz lo ha praticamente messo ai margini della rosa, rinato
dalla cura Gallardo e pronto a colpire; così come Mora, giocatore che in
un film di Batman avrebbe potuto interpretare il ruolo di “two faces“.
Con un Vangioni in formato nazionale, il River dovrà però rinunciare a
Matias Kranevitter, uno che a centrocampo serviva come il pane; il pìbe millonario
starà fuori per infortunio fino al 2015, e i tifosi si augurano che
Ponzio possa dare il suo contributo come spesso fatto in passato.
QUI BOCA JUNIORS - Occhio a non sottovalutarli. Il Boca Juniors del nuovo corso Arruabarrena è ancora una squadra indecifrabile, e per questo motivo molto, molto pericolosa. Dopo un filotto di pttimi risultati c’è stato un inevitabile calo, ma se gli “auriazules” dovessero vincere domenica sera si aprirebbero scenari insperati di classifica. Il grosso problema del Boca, un “gap”
che si trascina fin dai primi mesi di Bianchi, è la difesa; la società
ha speso una barca di soldi per puntellarla ogni sei mesi, ma chiunque
veniva messo dentro riusciva a fare peggio dei precedenti. Questo
perchè, probabilmente, il reparto non è mai stato supportato a dovere da
chi gli giocava davanti. Il Boca gioca un calcio offensivo, che
Arruabarrena ha rimarcato ancor di più usando spesso esterni d’assalto
(uno su tutti, Carrizo, tra le note liete del semestre) utili ad
assistere un animale d’area come Gigliotti. Con l’addio di Riquelme
inoltre, ci si è dovuti reinventare l’assetto tattico della squadra; il Mudo
era un accentratore, e spesso la palla passava dai suoi piedi, mentre
adesso si tende ad una ricerca di giro palla a volte ficcante, altre
fine a sè stessa. Parlando di mediana, è molto curioso il fatto che Cristian Erbes sia diventato insostituibile
dopo essere stato messo sul mercato in ogni sessione. Questo può voler
dire due cose: o Bianchi capiva poco di calcio (improbabile), oppure
c’erano gerarchie che non potevano essere minate da nessuno. Se il Vasco le spezza, arriveranno soddisfazioni.
PAROLA AGLI EX - In una
sorta di doppia intervista sulle reti della Fox argentina sono
intervenuti due grandi ex, che di questi match ne hanno giocati
parecchi. Juan Roman Riquelme e Matyas Almeyda paiono avere le idee chiare sul come andrà la partita, ovviamente con pareri diametralmente opposti. “Io penso che vincerà il Boca – ha detto il Mudo – perchè
ho visto la giusta carica da un po’ di tempo a questa parte. I miei
amici possono farcela, io ci credo e li seguirò da casa“. “Il River Plate parte favorito – gli si contrappone l’ex allenatore della Banda – la squadra è forte ed ha le carte in regola per farcela. Se il River dovesse vincere ipotecherebbe anche il semestre“.
VARIE ED EVENTUALI - Il Superclasico
è anche fuori dal campo. Sfortunatamente, verrebbe da dire. Un paio di
episodi vergognosi si sono verificati negli scorsi giorni. Il primo ha
visto protagonista – suo malgrado – un dirigente del River Plate (del
quale la società non ha reso noto il nome) che un mattino si è trovato
sul parabrezza dell’auto una cartina con evidenziato il percorso da casa
sua fino al “Monumental“. Il secondo riguarda i tifosi Millonarios: pare che un nutrito gruppo di barras bravas abbiano minacciato il responsabile delle varie “filial” (i club di tifosi). Il motivo? Avere almeno 400 biglietti – destinati a chi arriva da fuori città – da poter rivendere.
Infine, non poteva mancare la polemica tra dirigenti. Ad aprirla è Juan Carlos Crespi, che punta il mirino su una presunta frase di Gutierrez: “Ha detto che è sempre stato un tifoso del River? Ma se appena due anni fa stravedeva per noi. Incredibile ciò che possono fare i soldi”. Il numero uno del River, D’Onofrio, risponde piccato: “La polemica di Crespi? Il fatto è che a loro brucia aver perso l’ultima partita con noi a causa di un angolo dubbio. Si attaccano a tutto, ma storicamente non hanno mai saputo perdere”.
Infine, non poteva mancare la polemica tra dirigenti. Ad aprirla è Juan Carlos Crespi, che punta il mirino su una presunta frase di Gutierrez: “Ha detto che è sempre stato un tifoso del River? Ma se appena due anni fa stravedeva per noi. Incredibile ciò che possono fare i soldi”. Il numero uno del River, D’Onofrio, risponde piccato: “La polemica di Crespi? Il fatto è che a loro brucia aver perso l’ultima partita con noi a causa di un angolo dubbio. Si attaccano a tutto, ma storicamente non hanno mai saputo perdere”.
Buon Superclasico a tutti.
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