mercoledì 19 novembre 2014

#CC2014: Giamaica regina dei Caraibi

(Credito foto: concacaf.com)

Alla fine è stato giusto così. Dopo un equilibrio trascinatosi fino alla finalissima, la Carribbean Cup 2014 si risolve ai calci di rigori; ad essere premiata è la Giamaica, che vince l'edizione 2014 di una competizione poco considerata ma ricca di fascino.


Ma andiamo con ordine. Negli otto giorni di manifestazione, organizzata proprio dalla Giamaica che per l'occasione ha risistemato gli impianti sportivi di Montego Bay - costa nord ovest, lontana dal frastuono della capitale Kingston - sono stati stati proprio i Reggae Boyz e Trinidad a fare la voce grossa, affrontandosi in una finale decisamente equilibrata e finita con uno scialbo 0-0, frutto di paura mista a consapevolezza che rimediare ad un proprio errore non sarebbe stato possibile. Gli errori di Jones e Nyland hanno premiato i padroni di casa, al loro sesto titolo della storia.

Il successo giamaicano ha un artefice ben preciso, che risponde al nome di Winfried Schafer. Il tecnico santone tedesco è arrivato nella terra di Bob (Marley, parafrasando un celebre pezzo di un rapper italiano che ora in Giamaica ci vive) a luglio del 2013 dopo un lungo girovagare che dopo l'esperienza in Camerun - alla guida dei Leoni Indomabili - lo aveva portato nell'est Europa (Azerbajian, a Baku) e successivamente in Oriente, ha deciso di accettare la proposta della federazione caraibica. Con una postilla: al termine del suo mandato, che scadrà nel 2016, dovrà aver formato il suo secondo Vin Blaine di modo che un CT locale possa prendere il suo posto. 


La lotteria dei rigori contro Trinidad è stato solo l'apice della otto giorni caraibica; la Giamaica ha vinto in scioltezza uno dei due gironi, il B, pareggiando all'esordio contro la Martinica per poi travolgere 3-0 Antigua e 2-0 Haiti grazie soprattutto alle reti (tre, che lo laureano capocannoniere) di Darren Mattocks, attaccante che attualmente si disimpegna in MLS con la maglia dei Vancouver Whitecaps. In generale, i Reggae Boyz - pur lontani dai fasti di fine anni '90 - sono sembrati la compagine più quadrata ed organizzata, forte delle geometrie di McAnuff (oggi al Leyton Orient) a centrocampo e di una solidità difensiva che di fatto è stata la base per costruire il successo. 

Il giorno dopo la festa restano però da capire le prospettive di questa nazionale. Con la vittoria della Carribean Cup la Giamaica si è guadagnata sul campo l'accesso diretto alla Coppa Centenario del 2016 e - assieme a Trinidad, Haiti e Cuba - quello alla prossima GoldCup, in programma nell'estate del 2015. Il punto è capire come Schafer ci arriverà; buona parte dei suoi giocatori milita in campionati minori, tanto che i più rappresentativi sono i già citati Mattocks e McAnuff. Gli ultimi risultati parlano chiaro, con l'eliminazione dall'ultima Coppa Concacaf e la magra figura all'esagonale di qualificazione per Brasile 2014. Urge un'inversione di rotta, fermo restando il discreto lavoro fatto dal CT ad interim Whitmore, predecessore di Schafer.


Oltre all'ottimo secondo posto conquistato da Trinidad & Tobago, all'inizio del nuovo corso Stephen Hart, vanno segnalate le prove di Haiti e Cuba, due paesi che - per un motivo o per l'altro - hanno avuto molte difficoltà ad emergere. Dopo il terribile terremoto del 2011, Haiti ha ricostruito tutto dalle macerie lavorando molto dal punto di vista sportivo; la nazionale è cresciuta molto, ha sfiorato la qualificazione alla scorsa Gold Cup, poi lo scorso anno ha stoppato sull'1-1 l'Italia ed oggi, con il 2-1 a Cuba, si prende un meritato terzo posto. I cubani hanno disputato una buona fase a gironi, arrendendosi alla fine. Ma l'obbiettivo Gold Cup era già in cassaforte.

2 commenti:

  1. Sotto una prospettiva australiana lo sviluppo del calcio in questa zona è molto interessante. I Caraibi erano i primi assoluti nel cricket negli anni 80 (i mitici West Indies) e esisteva una grande rivalita' tra i due paesi in questo sport, ma ora sono quasi spariti. Che il calcio diventi lo sport principale?

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  2. Ciao Guido.
    Sicuramente dal 1998, anno in cui la Giamaica calcistica è salita alla ribalta, il calcio è diventato un movimento in ascesa.

    Ovviamente la prima grande specialità giamaicana è, e sempre rimarrà secondo me, l'atletica, ma negli ultimi 15 anni si è lavorato molto sulla crescita dei giovani calciatori con l'obbiettivo di formare un movimento competitivo. Ovvio che il bacino d'utenza è piccolo, e quindi ci andrà tanto tempo. E tanto lavoro.

    :)

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