martedì 4 novembre 2014

Setif...atti di gioia! La Champions africana vola in Algeria


Ventisei anni dopo l'ES Setif torna sul trono d'Africa. Il club algerino si aggiudica l'edizione 2013-14 (dopo aver vinto gli ultimi due campionati in patria) di una Champions League nella quale hanno imperversato le mine vaganti, e lo fa - ovviamente - al termine di una doppia finale molto equilibrata contro i congolesi del Vita.


Dopo il 2-2 maturato a Kinshasa, i bianconeri hanno chiuso in parità (1-1) anche la partita in programma lo scorso weekend a Blida, nel quale tutto è successo in quattro minuti dall'inizio della ripresa. Al vantaggio del solito Youness, esperto attaccante algerino che vanta una lunga militanza in patria, ha risposto il giovanissimo talento congolese Mabidi impattando immediatamente con un centro tanto bello quanto inutile, vista la regola dei gol in trasferta.

Nonostante la vittoria meritata, il Setif non ha avuto terreno facile per arrivare in finale, nonostante non abbia perso un solo match dalla fase a gironi fino alla finalissima. Il secondo posto ottenuto dietro allo Sfaxien non ha buttato giù gli uomini di Madoui, che in semifinale hanno avuto la meglio sul più quotato Mazembe giocando la gara di ritorno in maniera impeccabile, con personalità, segnando due reti in quel di Lubumbashi dove nessuno fino ad allora era mai riuscito. Al tecnico algerino va dato atto di aver sempre giocato per vincere, imponendo il suo 4-3-3 fatto di verticalizzazioni continue sulle fasce dove il già citato Younes e Djanhit hanno scompigliato i piani delle avversarie. Il talento di casa Setif si chiama però El Hedi Belameiri, è una mezzala destra nata nel 1991 con il vizietto del gol e degli inserimenti senza palla, uno dei punti forti della squadra brava a dare risalto all'atletismo di tutti i suoi componenti.

Già, l'atletismo, perchè se si fosse dovuto assegnare il trofeo alla squadra più talentuosa, questo sarebbe andato sicuramente al Vita. Il club di Kinshasa ha infatti vinto il personale derby con il Mazembe pur non battendolo mai nel confronto diretto (una sconfitta ed un pari, maturati ai gironi), mettendolo così in fila sia in coppa che in campionato. Il centrocampista centrale 21enne Mabidi e l'ala sinistra Luvumbu, che di anni ne ha uno in meno, rappresentano la meglio gioventù intravista in questa Champions League. A margine, vanno segnalati i mezzi fallimenti delle grandi favorite, Mazembe e Sfaxien, entrambe eliminate in semifinale nonostante i favori del pronostico.

Molto interessante infine il "best 11" stilato dalla Federazione africana a fine competizione, in cui figurano tre giocatori laureatisi campioni (i già citati Bellameiri e Younes, più il centravanti Ziaya) ed altrettanti militanti in Vita (Mabele, Mabidi e Luvumbu) e TP Mazembre (Coulibaly, il mancino Kasusula e la mezzala Singuluma). Il club meno rappresentato è lo Sfaxien, con due elementi (il portiere Jindi e il centrale Derbali). Una squadra che, schierata con il 4-3-3 ormai comune a molte squadre africane, potrebbe offrire interessanti spunti per scouts e operatori di mercato.


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