lunedì 22 dicembre 2014

C'è un' "Academia" che vince sempre: al Bolivar l'Apertura 2014


"Avevo detto che sarebbe stato importante rimanere concentrati fino alla fine. Beh, siamo stati premiati". Cesar Azkargorta, tecnico del Bolivar fresco campione nazionale, commenta così a caldo il semestre e - più in genereale - il 2014 della sua squadra. L' "Academia paceña" si aggiudica un appassionante testa a testa con
l'Oriente Petrolero, avendo la meglio durante la passerella finale del "Tahuichi Aguilera" di Santa Cruz de la Sierra, dove il 3-0 rifilato ad un Blooming già in vacanza ha dato l'ufficialità del 19° titolo per la Celeste.

PERCORSO IN CRESCITA - Ucciso dalle fatiche di Copa Libertadores (dove, va detto, la pausa mondiale ha scompigliato le carte e ridotto le speranze per accedere ad un'eventuale finale), il Bolivar ha iniziato il semestre singhiozzando parecchio. Fino a metà ottobre infatti la squadra navigava a metà classifica avendo già collezionato tre sconfitte nelle prime otto uscite, ma dal 4-3 al Blooming (guarda caso, il cerchio si è chiuso proprio contro la squadra che aveva rigenerato i ragazzi di Azkargorta) in poi lamusica è cambiata. Una sola sconfitta, il filotto di quattro successi nel rush finale, un clasíco stravinto contro i rivali di The Strongest ed il secondo pareggiato in rimonta, tanto per non farsi mancare nulla. Con l'apice del 3-0 finale, firmato dal solito Juanmi Callejon, Capdevila e Juan Carlos Arce. Il tutto mentre The Strongest consolidava il suo terzo posto finale, battendo 2- a La Paz un Oriente Petrolero con più di duemila fans al seguito.

ATTACCO MIGLIOR DIFESA - La scalata alla vetta del Bolivar è coincisa con l'esplosione definitiva del reparto offensivo. Con 15 gol segnati, dei quali solo uno su rigore, Juanmi Callejon si è laureato "pichichi" della Primera boliviana, risultando un fattore determinante per la vittoria finale. A tre reti da lui, in classifica marcatori, troviamo Carlos Tenorio, bomber ecuadoregno preso sul mercato invernale dalla ex gestione Claure per provare a vincere la Libertadores e vera arma letale dopo un breve periodo di ambientamento. "Subito avevo problemi a giocare in altura - disse Tenorio qualche mese fa in un'intervista al Debér - tanto che spesso dopo gli allenamenti mi fermavo negli spogliatoi con una bombola di ossigeno". Poi è letteralmente esploso, ed insieme a Callejon ha messo in porta più del 50% delle reti totali della squadra. Il resto lo ha fatto una squadra ricca di talento e messa in campo secondo canoni europei, nella quale hanno dato un enorme contributo il portiere 22enne Quiñonez, il centrale paraguagio Cabrera, il mediano classe 1994 Saavedra e l'esterno Rudi Cardozo, uno che oggi rappresenta il più spinoso caso di mercato in casa Bolivar. Oltre, ovviamente, al "basco" Azkargorta, boliviano d'adozione tanto da essere costantemente interpellato per le questioni che riguardano la nazionale locale.

FINALE THRILLING - Non solo Bolivar - Oriente. L'Apertura appena conclusosi ha mandato in archivio un semestre ricco di spunti. Soprattutto riguardanti la classifica, dove i punti conquistati verrano inseriti nella "tabla acumulada" nella quale spiccano già i pessimi risultati di Universitario de Pando e Sport Boys Warnes, entrambe chiamate ad un inizio 2015 con il piede sull'accelleratore per recuperare il terreno perduto. Poco sopra troviamo il Petrolero de Yacuiba, il Nacional di Potosì e gli ormai ex campioni dell'Universitario (autori di un campionato anonimo). Tra le sorprese in positivo merita una menzione il Jorge Wilstermann, quarto e in lotta per il titolo fino ad un mese fa. Il Bolivar, con la vittoria di ieri, si è anche assicurata un posto nella Copa Libertadores 2016 dove verrà accompagnata dalla vincitrice del Clausura e, come terza, dalla miglior classificata nella graduatoria totale.

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