lunedì 22 dicembre 2014

L'East End operaio da quartieri alti

A maggio un'autorevole fanzine del West Ham si chiedeva se fosse giusto cacciare Sam Allardyce per aprire un ciclo con una guida tecnica diversa. Il sondaggio si concluse con una fetta considerevole di tifosi che avrebbero fatto a meno di Big Sam. Salvo poi, dopo il convincente inizio di stagione, riconsiderarne la posizione.



"Big Fat Sam Out". Un cartellone senza pietà, esposto durante il congedo casalingo del West Ham lo scorso anno, a maggio, in un Boleyn Ground che comunque non ha mai fatto mancare
l'affetto ai propri beniamini. Dopo la grande cavalcata del 2011, culminata nel pomeriggio glorioso di Wembley, il rapposto tra Allardyce e i tifosi "hammers" è andato sempre più via via incrinandosi. La salvezza - una buona salvezza - nel 2012 in virtù di neopromossa aveva convinto la coppia di presidenti, Gold e Sullivan, a tenere duro sulla posizione del loro manager, affidandogli le chiavi del mercato com'è usuale farsi in Inghilterra. Nonostante i risultati altalenanti, la società ha fatto quadrato intorno al tecnico nel momento peggiore della gestione, mentre tanti fans accusavano la proprietà di essere più impegnata sul fronte stadio che non sugli effettivi verdetti negativi che il campo restituiva quasi regolarmente. Non cambiano perchè Allardyce esonerato porterebbe via dalle casse del club quasi sei milioni di pounds, si diceva; in realtà invece, il prolungamento di contratto era già in un cassetto pronto per essere firmato.

Il West Ham che da agosto ad oggi ha messo in fila parecchie squadre di Premier League è l'ultima sorpresa che ha retto dopo gli exploit di inizio stagione di Swansea e Southampton. Il quarto posto dietro a colossi con bel altri flussi di entrate premia in maniera meritatissima la truppa di Allardyce, manager burbero ma carismatico, pronto alla battuta anche durante la partita e accanito divoratore di gomme da masticare. I suoi ragazzi giocano un calcio essenziale ma produttivo, non ruba mai particolarmente l'occhio ma concretizza al massimo ogni palla lavorata per l'attacco. Insomma, nell'East End si è cementificato un gruppo solido e compatto, prima ancora che una squadra di calcio. E d'altronde non potrebbe essere altrimenti, visto che - soprattutto in Premier League - se non hai i soldi per competere con le grandi devi fare di necessità virtù.


L'estate del 2014 è stata importante in tal senso: una rosa da svecchiare e snellire, con tanti (troppi) giocatori poco funzionali alle attitudini di gioco di questo West Ham poco incline alla manovra palla a terra rispetto che al lancio lungo alla ricerca di una punta in grado di far salire il gioco. Un calciomercato condotto in maniera egregia, non solo in entrata ma anche in uscita, dove tutti i top player sono rimasti. A partire da Andy Carroll, chiamato alla stagione del rilancio dopo le scorse annate molto sfortunate dal punto di vista fisico, passando per Winston Reid (richiestissimo ancora oggi), James Tomkins e Kevin Nolan, capitano di mille battaglie che oggi - a dimostrazione di come il gruppo venga prima di tutto - parte spesso in panchina per poi entrare a dare il suo contributo. Alla loro permanenza si è aggiunto un tasso tecnico elevatissimo, rappresentato dagli arrivi di Valencia, Cresswell, Jenkinson, Zarate, Sakho e Song.

Questi ultimi due rappresentano i pezzi da novanta della rosa. Diafra Sakho è quel giocatore che si potrebbe tranquillamente definire come "protagonista inatteso". Dopo aver militato per parecchi anni nel Metz, con il quale ha compiuto il doppio salto dal National alla Ligue 1, è volato a Londra tra l'indifferenza generale, tanto che tra i tifosi "claret and blue" è diventato famoso per alcuni video virali su internet, che facevano intravedere i suoi mezzi tecnici. Per lui i gol fino ad oggi sono sette, sei dei quali segnati di seguito tra il pareggio in extremis di Kingston Upon-Hull e la bellissima vittoria di Upton Park contro il Manchester City. Poi, con il rientro di Carroll, si è accomodato in panchina tornando al gol - proprio assieme al compagno di reparto - nel 3-1 contro lo Swansea. 


Alex Song invece è stata la classica ciliegina di fine mercato. La sua carriera parla chiaro, e dice che è un giocatore di caratura superiore al resto della rosa. L'aver lasciato Londra già una volta per passare dall'Arsenal al Barcellona si è rivelata una scelta troppo frettolosa: "Quando mi si è ripresentata l'occasione di tornare in Inghilterra l'ho colta al balzo", ha detto Song al Mirror qualche settimana fa, spiegando che il West Ham "non è una scelta di ripiego. Credo nel club e nella crescita che potrà esserci in futuro". Song si è perfettamente calato nella mentalità operaia della squadra: taglia, cuce, costruisce, e anche se ad oggi gli manca ancora il gol, si è integrato bene con Noble e Kouyatè, suoi compagni di reparto. Il West Ham, se vorrà, potrà riscattarlo già a gennaio e - sempre stando alla stampa britannica - i 15 milioni di sterline richiesti dal Barcellona verrebbero pagati da uno sponsor qatariota, nuovo socio del club in vista dello spostamento allo Stadio Olimpico del 2016.

Una classifica che sorride, dunque, anche grazie all'ottimo lavoro fatto negli scorsi mesi. Eppure la stagione era iniziata male, con la sconfitta casalinga subita dal Tottenham nel recupero, dopo una partita dominata e con un rigore sbagliato da Noble. Nelle altre tre cadute, solo quella con il Southampton è sembrata meritata, mentre a Goodison Park ed Old Trafford gli Hammers sono stati condannati da episodi arbitrali abbastanza discutibili. Le feste di Natale e capodanno rappresenteranno un crocevia importante per Big Sam ed i suoi, che nel "Boxing Day" andranno a trovare il Chelsea e la domenica successiva riceveranno l'Arsenal. L'obbiettivo e non rimanere a bocca asciutta, per affrontare il resto di una stagione che vedrà - tra gennaio e febbraio - la squadra privata di alcuni elementi fondamentali (Sakho, Kouyatè e forse Song) impegnati nella Coppa d'Africa. "Siamo consapevoli che arriveranno momenti difficili - ha detto Allardyce al termine della partita vinta contro il Leicester - ma il mercato di gennaio potrebbe portare qualche altra novità".

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