martedì 30 dicembre 2014

Jupiler Pro League, il punto alla pausa invernale


Con il turno giocato nel weekend prima di Natale, la Jupiler League belga va in vacanza fino a metà gennaio. Contrastare le condizioni climatiche, spesso insopportabili, non è consigliabile a queste latitudini, così il campionato si prende un breve periodo di riposo in attesa di tempi migliori.


Il messaggio lasciatoci da queste prime ventuno giornate è chiaro: saranno Bruges ed Anderlecht a giocarsi il titolo fino in fondo, in un torneo che prevede - come da regolamento - anche una seconda fase a gironi (uno per il titolo, uno per la salvezza) in cui i punti conquistati al termine della "regular season" vengono dimezzati. I nerazzurri allenati da Michael Preud'Homme hanno sinceramente stupito molti; partiti con l'obbiettivo minimo di fare bene in Europa League rimanendo contemporaneamente nel gruppone di testa in campionato, si ritrovano in cima alla classifica con quattro punti in più dell'Anderlecht grande favorita. Entrambi gli scontri diretti sono terminati in parità, 2-2, ma nel complesso il Bruges ha dimostrato più continuità nel lungo periodo. Nelle Fiandre Occidentali è arrivato in fatti un solo stop, nell'esordio di agosto a casa del Mechelen, ma da lì in poi il Bruges si è trasformato in un rullo compressore inanellando una serie di risultati positivi da paura, percorrendo parallelamente un buon percorso europeo (inserito nel girone H di Europa League, ha passato il turno a braccetto con il Torino). Da fine agosto sono arrivate 12 vittorie ed 8 pareggi, con dodici punti conquistati nelle ultime quattro giornate suggellate dal 6-0 al Lierse.

Il segreto della squadra dell'ex portiere e gloria belga è senza dubbio la fase offensiva; con 54 reti segnate in 21 partite il Bruges alza la media di un campionato sì generalmente generoso in fatto di gol, ma mai così prolifico negli ultimi anni. La colonia straniera ne ha fatto la fortuna: "Ci paragonano all'Anderlecht dicendo che loro aiutano il Belgio a crescere lanciando i giovani - ha detto Preud'Homme in una recente intervista - beh, noi abbiamo solo scelto una via alternativa". Esatto, perchè in realtà di ragazzini interessanti qui ce ne sono parecchi, a partire dal portierino australiano Matthew Ryan e passando per il centrale difensivo Mechele, la mezzapunta brasiliana Felipe Gedoz (ex Defensor), l'esterno colombiano Izquierdo e Nicolas Castillo, cileno e capocannoniere della squadra con otto reti segnate. Il fatto che a Bruges  si siano affidati ad una fitta legione straniera è dovuto al fatto che, rispetto ai biancomalva, la società non ha mai avuto una grande tradizione giovanile. "Ma finchè arrivano i Vazquez, i Silva o i Duarte per me va benissimo", conclude Preud'Homme.

Fermo a quota 40 punti c'è l'Anderlecht, squadra giovanissima e di conseguenza molto, molto interessante. Quattro punti di distacco a questo punto del campionato non devono preoccupare la truppa allenata da Hasi, tecnico che ha saputo miscelare alla perfezione un assetto difensivo esperto con la freschezza del vivaio da centrocampo in su. I tre stop subiti tra fine ottobre ed inizio dicembre per ora fanno la differenza, ma vedere giocare a calcio i biancomalva è sempre un piacere. Oltre ai soliti (e già famosissimi) Mitrovic, Praet e Tielemans, quest'anno l'Anderlecht ha puntato forte sul difensore centrale congolese Mbemba (che ora andrà in Coppa d'Africa) e su Dendoncker, mediano che si completa alla perfezione con Tielemans. 

Scendendo di posizioni, troviamo tre sorprese di tutto rispetto; il Kortrijk chiude il suo 2014 con un terzo posto clamoroso nonostante le premesse di inizio stagione parlassero di una salvezza tranquilla e nulla più. Merito, soprattutto, dell'esperto attaccante croato Ivan Santini che molto spesso ha tirato fuori il coniglio dal cilindro risolvendo diversi grattacapi. Subito dietro, al quarto posto, c'è il Gent, compagine che già a metà stagione diede impressione di poter fare la voce grossa tra le grandi. I ragazzi diretti da Vanhaezebruck giocano un calcio semplice e lineare, fatto per la maggior parte da trame verticali che premiano l'istinto killer del numero 9 Depoitre. Il Charleroi e lo Standard Liegi chiudono quella che oggi può considerarsi la zona play-off. A Liegi, dopo il titolo perso lo scorso anno, è partita la rifondazione; ceduti Batshuayi ed Ezekiel in estate, a gennaio sarà il turno di Mpoku (anche lui ha accettato i petrodollari del Qatar), segno di come i tempi stiano cambiando e di come le casse del club contino più di tutto.

Dalle posizione di vertice mancano Genk, Lokeren e Zulte Waregem, tre delle società che nelle ultime stagioni si sono a turno affacciate nei quartieri alti della lotta al titolo. In particolar modo lo Zulte paga la troppa pressione dell'impegno europeo e in campionato proprio non ingrana nonostante una rosa di tutto rispetto, in gran parte composta da atleti africani. In fondo troviamo il Cercle Bruges, ormai abituata a lottare nelle acque torbide della bassa classifica. I "Groen en Zwart" navigano a vista, con perenni problemi societari e una difficile convivenza con l'altra metà cittadina, costretti a svendere i loro prezzi pregiati. Il prossimo? Probabilmente la punta congolese Kabananga, già sul taccuino di altri club belgi. Alla ripresa della Jupiler League non dovremmo essere attesi da particolari sorprese; il calciomercato coinvolgerà solo movimenti secondari e le rose non saranno stravolte. I valori sono e rimangono questi, sperando che Bruges ed Anderlecht si diano battaglia fino alla fine.

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