martedì 9 dicembre 2014

L'amuleto di Pardew

Scendendo nelle piazze principali di Dakar, sette giorni su sette, troverete mercatini caratteristici nei quali fare affari interessantissimi a prezzi decisamente bassi. D'altronde l'Africa è la terra dei controsensi, dove a poco puoi trovare molto e viceversa. Il Senegal non fa eccezione, specie se fa da inizio ad una bella storia di sport che oggi continua a Newcastle, città in perfetta antitesi con Dakar.



Alan Pardew, tecnico dei Magpies, deve aver pensato questo quando nel gennaio del 2012 decide di portare al "St. James Park" Papiss Demba Cissè, attaccante che proprio nella capitale senegalese ci è nato e cresciuto, prima di sfondare in quello che è il suo più (grande) amore di sempre dopo la famiglia: il calcio. La doppietta di domenica segnata al Chelsea ha molteplici significati; in primis, interrompe una striscia positiva che - per i Blues - durava dalla stagione scorsa. In secondo luogo riporta i marziani sulla terra, e dimostra che i Mourinho boys non sono poi imbattibili. Infine, cosa non da poco, consacra sè stesso e consolida la panchina di Alan Pardew, manager che fino a due mesi ogni tifoso del Newcastle avrebbe visto bene - al massimo - alla guida del Sunderland. Giusto per fare dispetto ai rivali. I bianconeri ora sono una macchina da guerra, trasformatasi negli ultimi turni dove sono incappati in una sola sconfitta (ad Upton Park, contro il West Ham oggi terzo) mettendo in fila una serie di prestazioni da stropicciarsi gli occhi. Cissè fa parte in prima persona di questa trasformazione: nove presenze e sette reti, con la sfortunata parentesi di un'infortunio che lo ha forzatamente tenuto fermo per un periodo nel quale la squadra ha patito l'assenza di un vero terminale offensivo.


Già, perchè è vero che i giocatori di talento sono molti, sono giovani e di sicuro avranno un grande futuro.Ma, almeno per ora, a buttarla dentro ci pensa sempre lui. Opportunista, tecnico, calcia con entrambi i piedi e ha un grande senso dell'inserimento. Nella colonia francese di Newcastle ("Mi sono ambientato velocemente perchè qui molti parlano la mia lingua) fa coppia fissa con Sissoko, un altro che di gol (e di assist) se ne intende. Cresciuto in patria, nel 2005 viene portato in Francia dal Metz che - dopo averlo inserito nella squadra B - lo fa esordire con i grandi  e talvolta prestandolo. Nel 2008 mette insieme numeri interessanti, tanto che il Friburgo si presenta con un'offerta di tre milioni e mezzo totali, tra prestito e riscatto. Non male, soprattutto per un ragazzo di 23 anni che ancora non riesce ad esplodere in maniera continuativa. Ma in Germania nasce una nuova stella: in due anni e mezzo Cissè ne spara dentro 37, ventidue dei quali nella stagione 2010/11, nella quale anche il Bayern prova a strapparlo al Friburgo, che però decide di non rinunciarvi. Cosa che però succede a metà del campionato successivo, per il semplice fatto che un assegno da 13,5 milioni non si può rifiutare, soprattutto se il giocatore è in scadenza qualche mese dopo. Nel nord dell'Inghilterra l'impatto è devastante, i numeri sono impressionanti e l'intesa con il compagno di reparto - Demba Ba - è da brividi. Il "socio" andrà via sei mesi dopo (ma i due, che giocano insieme anche in nazionale, sono rimasti grandi amici), e Cissè ne pagherà lo scotto giocando un campionato - il successivo - sotto tono. Un'altra annata buona, la scorsa, lo ha portato ad essere al centro del mercato estivo, ma lui stesso a metà agosto chiude le porte ad ogni possibile acquirente. "Quest'anno non mi muovo - dice alla presentazione della squadra - dobbiamo riscattare lo scorso campionato ed è quello che io e i miei compagni abbiamo intenzione di fare". 

Dopo la brutta partenza, ora il Newcastle ha raddrizzato il tiro e sogna l'Europa (difficile) o, realisticamente, una salvezza con qualche sfizio da togliersi talvolta. Come sabato, quando il suo ingresso ha permesso ai Magpies di fermare la corazzata Chelsea. A gennaio Cissè saluterà la squadra per andare in Guinea Equatoriale, dove con il suo Senegal sarà impegnato nella Coppa d'Africa. "Il nostro popolo si aspetta molto da noi, partiamo per vincere e per renderli orgogliosi". E pazienza se a Newcastle dovranno farne a meno.

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