martedì 9 dicembre 2014

C'è un'isola felice in Bavaria

In Baviera c'è una piccola isola felice. Noi la chiamiamo Augusta, ma per i tedeschi è Augsburg, cittadina graziosa con meno di trecentomila abitanti che oggi - grazie alla sua massima espressione calcistica - fa la voce grossa in mezzo alle grandi potenze della Bundesliga.



Fondato nel 1907, fino al giugno del 2011 l'Augsburg non aveva mai messo il naso nella massima serie tedesca. In più di cento anni infatti questo angolo bavarese aveva conosciuto esclusivamente tornei regionali, con qualche capatina in Zweite, dove mai aveva retto l'impatto con una serie comunque difficile, spesso piena di club storici momentaneamente decaduti. Da quando ad Augsburg arriva Walther Seinsch però, le cose cambiano. Classe 1941, Seinsch è un manager che in passato ha fatto parte dello staff societario dello Schalke 04, e quando nel 2000 gli si presenta l'occasione di rilevare la piccola società bavarese la prende al volo. C'è un businness che qui, dove i riflettori non puntano mai, si può fare. La scalata verso la Bundesliga è verticale, ma parallela a progetti affini come la costruzione di un modernissimo centro per le giovanili a fianco del già presente impianto per gli allenamenti dei grandi, per finire con la classica ciliegina sulla torta, che tradotto significa SGL-Arena. Il bellissimo impianto di casa viene ultimato nel 2006, quando l'Augsburg torna dopo decenni nella seconda seire tedesca: ampliato a 28 mila posti, lo stadio è pronto per ospitare qualunque partita e tifoseria. La promozione del 2011 è il completamento di un progetto ambizioso, che porta - oggi come oggi - l'Augsburg ad essere la seconda squadra bavarese per importanza davanti a club blasonati come Norimberga e Monaco 1860. 


Dopo due salvezze in extremis, l'ottavo posto dello scorso anno ha lasciato l'amaro in bocca a Seinsch che per poco non vede la sua squadra, costruita praticamente a costo zero, entrare in Europa. Questo lo ha costretto a cedere i pezzi pregiati durante il calciomercato estivo, ma non gli ha impedito di tenere alle proprie dipendenze il vero top player dell'Augsburg. Markus Weinzierl è l'allenatore e la mente di questo club; classe 1974, ha speso la carriera in club di media importanza inframezzandoli però con un trienno da giocatore al Bayern Monaco. Al momento di appendere gli scarpini al chiodo diventa vice allenatore allo Jahn Regensburg, società dove ha chiuso con il calcio giocato. L'anno dopo siederà in prima persona sulla panchina del club di Ratisbona, guidandolo fino al 2012 quando - meravigliato dal bel calcio proposto - Seinsch decide di offrigli un contratto. Ed in effetti il 4-2-3-1 spiccatamente offensivo di Weinzierl affascina tutti, immediatamente, consacrando un sacco di giocatori importanti come l'esterno Hahn e l'attaccante polacco Milik, che oggi sono viste come le due più grandi defezioni rispetto alloscorso anno. Il resto della squadra però è stato confermato, ed è un mix di esperienza e gioventù che oggi permette all'Augsburg di navigare in terza posizione, subito dietro a due colossi come Bayern Monaco e Bayer Leverkusen. La vittoria di Colonia è il quarto successo di fila per la truppa bavarese, che ora sogna in grande nonostante il rendimento discrepante (ancora nessun pareggio in 14 partite) e le difficoltà patite in trasferta. L'Europa League è possibile, soprattutto se la pausa e il mercato invernale non smantelleranno mentalità, rosa e spirito vincente. "A gennaio non faremo nulla - ha già precisato Seinsch alla Bild - il calciomercato si fa d'estate. Almeno, qui è così". 


I tifosi locali possono stare tranquilli; alla ripresa della Bundesliga, prevista per fine gennaio, troveranno ancora in campo i vari Manninger, Djurdjic, Altintop e Bobadilla, il roccioso centrale estone Klavan ed il rigorista olandese Verhaegh. Una menzione a parte la merita Tobias Werner, mezzala sinistra classe 1985 che con l'Augsburg ha fatto tutta la scalata dalle serie inferiori fino al gotha del calcio tedesco. Prima ancora che un'icona in campo, dove dà il suo importante apporto anche in termini realizzativi, Werner rappresenta ogni tifoso dell'Augsburg fuori. E' sua infatti la maglietta più venduta di sempre: un altro segno che racocnta di come le tradizioni siano importanti in questo paradiso bavarese.

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