lunedì 12 gennaio 2015

Mini Guida al Sudamericano Sub20, Uruguay 2015: il Gruppo B




Mercoledì 14 gennaio inizierà la ventisettesima edizione del Sudamericano Sub20. Si giocherà in Uruguay e vedrà impegnate tutte e dieci le nazionali affiliate alla Conmebol. Nell’edizione scorsa la Colombia, con un grande Juan Fernando Quintero, alzò il trofeo nel cielo argentino dopo che le due principali favorite – Argentina e Brasile – vennero clamorosamente eliminate durante la prima fase.

Il format è sempre lo stesso: due gruppi da cinque squadre giocheranno un girone all’italiana con sola andata, e le prime tre di entrambe i raggruppamenti prenderanno parte all’ ‘Hexagonal final‘, dal quale usciranno i nomi delle quattro qualificate al Mondiale U20 2015, che si giocherà quest’estate in Nuova Zelanda. L’albo d’oro parla chiaro e vede una netta predominanza brasiliana; la ‘Canarinha‘ si è portata infatti a casa il trofeo per ben undici volte (con sette medaglie d’argento e tre di bronzo, ventuno volte sul podio in ventisei edizioni), seguita dai sette titoli dell’Uruguay e dai quattro dell’Argentina. A quota tre troviamo la Colombia, mentre il Paraguay nel 1971 ha festeggiato il suo unico titolo.
Tre saranno gli impianti dedicati al Sudamericano Sub20 il ‘Centenario‘ di Montevideo (dove si giocherà anche la finale), il ‘ Burgueño Miguel‘ di Maldonado ed il ‘Profesor Alberto Suppici‘ di Colonia.


Il Gruppo B è quello della "Canarinha", chiamata al riscatto dopo la deludente esperienza argentina di due anni fa. La squadra allenata da Alexandre Gallo infatti non solo si è portata a casa più titoli di tutti (11), ma prima del successo colombiano del 2013 aveva inanellato tre vittorie consecutive. Il fatto che questo gruppo sia decisamente più ostico del precedente lo dimostra il fatto che il sorteggio ha riservato al Brasile stesso - come avversarie - realtà solide come Uruguay, Cile e Colombia, con il solo Venezuela (comunque da prendere con le molle) a fare da vittima sacrificale.



GRUPPO B



BRASILE

Partecipazioni: 26 (11 vittorie)

CT: Alexandre Gallo
Le stelle: Auro, Nathan, Gabriel Barbosa


Probabile formazione: (4-3-1-2) Marcos; Auro, Marlon, Caju, Eduardo; Thiago Maia, Lucas, Gerson; Nathan; Gabriel Barbosa, Malcolm.



Vietato sbagliare. Dopo la pessima figura rimediata due anni fa in Argentina (eliminato alla prima fase) l'obbiettivo minimo del Brasile corrisponde giocoforza a quello massimo. Vincere il Sudamericano, o comunque provarci è un obbligo, così com'è un obbligo qualificarsi al prossimo mondiale di categoria per ristabilire le gerarchie sudamericane a livello giovanile. Per fare ciò, il DT Alexandre Gallo ha a disposizione una discreta corazzata, "mutilata" sì dalle assenze (pesanti) di Otavio e Abner - entrambi infortunati - ma con una struttura che dalla cintola in su fa paura. Il portiere Marcos e il talento del San Paolo Auro sono le stelline della retroguardia, mentre in mezzo (dove, per inciso, mancano anche Gabriel Boschilia e Matheus Biteco per scelta tecnica) il centrocampo a tre è ormai un marchio di fabbrica utile a proteggere le invenzioni di Nathan, trequartista che al mondiale under 17 fece vedere ottime cose. In avanti c'è l'imbarazzo della scelta; l'unico ad avere il posto assicurato è Gabriel Barbosa "Gabigol", al cui fianco giostrerà inizialmente Malcolm (con Kennedy, Yuri e Thalles in seconda battuta).



CILE

Partecipazioni: 26

CT: Hugo Tocalli
Le stelle: Luis Pavez, Pablo Galdamez, José Sierra


Probabile formazione: (4-2-3-1) Vargas; Uretras, Torrealba, Vegas, Pavéz; Galdames,  Diego Rojas (Ramirez); Carvallo, Orellana, Cuevas; Sierra.



Occhio ai giovani "diavoli rossi". Per questa avventura in Uruguay la guida tecnica è stata affidata all'esperto Hugo Tocalli, che in passato ha già guidato con profitto a livello di Sub20. Il compito del "Duente" sarà portare il Cile al Mondiale neozelandese e valorizzare le diverse opzioni interessanti che il sempre florido movimento locale gli mette a disposizione. Tra queste c'è senza dubbio José Sierra, attaccante 17enne in forza all'Union Espanola con un breve passato nelle giovanili dell'Inter. Il trequartista Diego Orellana, talento di casa Universidad Catolica, avrà il compito di cucire l'azione tra i reparti avanzati; riconosciuto dalla FIFA come uno dei classe 1995 più forti del mondo, Orellana ha giocato il Sub20 del 2013 risultando tra i più giovani di sempre ad esordirci. Qualche parola però la merita quella che forse è la vera star del gruppo di Tocalli, Luis Pavez: laterale mancino del Colo Colo, questo esterno è ormai titolare fisso nel Cacique e in odore di nazionale maggiore visto che Sampaoli lo segue (e lo stima) da parecchio tempo.



COLOMBIA

Partecipazioni: 26 (3 vittorie)

CT: Carlos Restrepo
Le stelle: Andres Tello, Dreinner Quinones, Bryan Rovira


Probabile formazione: (4-3-1-2) Montero; Basanta, Londono, Tello, Angulo; Barrera, Quinones, Zapata; Rovira; Rodriguez (Morelos), Borré.



I campioni in carica avranno il loro bel da fare per mantenere il titolo conquistato un biennio fa. Quella in Argentina era la Colombia di Juan Fernando Quintero, e onestamente nel gruppo di Carlos  Restrepo (istituzione a livello giovanile in patria) non sembra esserci la qualità necessaria per poter bissare il successo del 2013. Ciononostante la Colombia conferma le buone impressioni del recente passato; squadra che gioca un calcio propositivo, moderatamente offensivo, con la solita peculiarità della palla a terra. A rinforzare il gruppo si sono aggiunti, negli ultimi giorni, il difensore centrale Andres Tello e la mezzapunta Bryan Rovira, individualità sulle quali Restrepo conta molto. Difficile tracciare il percorso dei Cafeteros, che esordiranno subito contro l'Uruguay e dopo il riposo se la vedranno con il Cile, le due squadre che verosimilmente si giocheranno - proprio contro la Colombia - l'accesso all' "Hexagonal Final".



URUGUAY

Partecipazioni: 26 (7 vittorie)
CT: Roberto Pastoriza
Le stelle: Gaston Faber, Gaston Pizzichillo, Franco Acosta


Probabile formazione: (4-3-1-2) Cardozo; Echeverry, Cotugno, Ale, Perez; Guerra, Pizzichillo, Amaral (Nandez); Gaston Pereiro; Acosta, Baez (Fagundez).



Scorrendo la rosa che Roberto Pastoriza, successore di Pablo Repetto, ha deciso di plasmare si notano subito alcune assenze. La prima è che, nonostante gli sforzi della federazione, l'Uruguay dovrà fare a meno di José Gimenez; il difensore centrale dell'Atletico Madrid ha incassato l'ostracismo della società ed è rimasto alla corte di Simeone, con buona pace di tutti. La seconda defezione è quella di Kevin Mendez, fresco acquisto della Roma, del quale si dice non essermi mai particolarmente preso con il nuovo DT. A parte questo, vedremo il solito coriaceo Uruguay, come da tradizione; una difesa blindata dall'interessante coppia Ale - Cotugno, la spinta di Echeverry sulla destra, le geometrie di Pizzichillo (Defensor Sporting) e le incursioni di Amaral, mezzala col vizio del gol. Davanti, accanto al bomber Franco Acosta (il suo 2014 è stato straordinario, con esordio e gol in Primera Division), si alterneranno Jaime Baez e Diego Fagundez. Proprio quest'ultimo ha conquistato la fiducia dell'ambiente nonostante sia praticamente cresciuto negli USA, dove ad oggi gioca con profitto nella MLS locale.



VENEZUELA

Partecipazioni: 26
CT: Miguel Echenausi
Le stelle: Andrés Ponce, Oscar Contreras, José Marrufo


Probabile formazione: (4-3-1-2) Ramirez; Mejia, Marrufo, Diaz, Cermeno; Penaranda, Contreras, Murillo; Quintero; Ponce, Azocar.



Andrés Ponce e poco altro. Già solo il fatto che la Vinotinto debba affidarsi esclusivamente alle invenzioni del suo egocentrico centravanti lascia dubbi su un eventuale cammino positivo. Chiariamoci, Ponce è uno tra i prospetti più interessanti tra i classe 1996, ma in passato si è giocato diverse opportunità a causa dei suoi comportamenti. Risolto il problema burocratico (lo scorso anno venne fuori che il ragazzo in realtà avesse due anni in più e fosse colombiano) è stato nuovamente arruolato per un Venezuela che di classe ne ha poca. Tra le individualità da tenere d'occhio ci sono il mediano Oscar Contreras ed il difensore centrale José Marrufo; il primo è un uomo d'ordine, che cuce ma soprattutto taglia tutti i palloni che gli capitano a tiro, mentre Marrufo è un centrale difensivo a suo modo elegante, bravo in marcatura e deciso nell'anticipo aereo. L'insieme è tutto sommato discreto, ma il problema grosso è essere capitati in un girone di ferro, dove servirà qualcosa più che generosità per avere la meglio sui colossi avversari. A suonare la carica è il CT, ex gloria della nazionale, Miguel Echenausi: "Ce la giocheremo con tutti senza paura - ha detto alla partenza verso Colonia - i miei ragazzi sanno che dovranno gettare il cuore oltre l'ostacolo". Sperando che basti.

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