martedì 27 gennaio 2015

Tredici volte Messico!


Finalmente arriva il tredici. Il Messico vince per la tredicesima volta nella sua storia il torneo Concacaf riservato agli under 20. Lo fa non con qualche difficoltà, rispetto soprattutto alle edizioni passate, perchè per avere la meglio sul Panama c'è voluta la lotteria dei calci di rigore ed una grande prova del numero uno Jesse Gonzalez.

Grazie al portiere in forza alla franchigia di Dallas, MLS, che ipnotizza due dei quattro tiratori panamensi, la Tricolor ottiene così la qualificazione ai mondiali di categoria, che si giocheranno in autunno in Nuova Zelanda. Con loro ci saranno (appunto) Panama, oltre ad Honduras e Stati Uniti, entrambe vincitrici agli spareggi decisivi su Guatemala ed El Salvador. 

La vittoria del Messico non è mai praticamente stata in discussione, e già durante il primo girone si è capito come tra loro e le altre passassero diverse categorie di differenza. Il tecnico Almaguer ha potuto contare su una vera e propria corazzata, capitanata dai due assi del Pachuca - e tra i migliori giocatori del torneo - Hirving Lozano ed Erik Gutierrez. Troppo forte, questo Messico, che ha tritato tutti segnando 18 reti nelle prime cinque partite, con lo 0-0 maturato all'ultimo contro Haiti che ha fatto storcere il naso al tecnico della squadra (quando si dice la mentalità...) nonostante il primo posto fosse stato blindato con largo anticipo. Il 4-3-3 messo in campo è stato uno degli undici più interessanti del torneo soprattutto per la sua versatilità, con l'ago Lozano a fare da spola tra centrocampo ed attacco con risultati ottimi, tradotti in 5 gol che gli hanno permesso di vincere la classifica dei cannonieri a pari merito con lo statunitense Romain Gall. Gutierrez ha avuto il merito di dirigere con costanza le operazioni in mezzo, giocando un'infinita quantità di palloni destinati spesso agli esterni Guillermo Martinez (in gol nella finale) e José Ramirez, entrambi elementi da tenere sott'occhio. Oltre al già citato Gonzalez, merita due parole il centravanti Alejandro Diaz, che già avevamo imparato ad apprezzare al mondiale under 17 di due anni fa; la punta con il numero 18 ha fatto un sacco di movimento non perdendo mai lucidità sotto porta, contribuendo in maniera sensibile alla fase realizzativa.

In generale non si è visto granchè, e gli spunti degni di nota si contano sulle dita di una sola mano. Sicuramente Panama rappresenta la sorpresa più grossa; alla viglia nessuno si immaginava che i Canalones potessero fare questo exploit, ma con il lavoro e l'umiltà la selezione diretta dall'argentino Leonardo Pipino ha fatto fuori tutte le concorrenti arrivando a giocarsi la finalissima. Per gli osservatori più attenti però Panama può anche rappresentare una conferma; la nazionale maggiore ha sfiorato la qualificazione a Brasile 2014, mentre i settori giovanili oggi vengono seguiti da professionisti europei (due su tutti, Vincent Candela e Vincenzo Cordella, quest'ultimo direttore generale della Honved) che da un po' di tempo curano l'organizzazione federale nel paese dello stretto. Una menzione la merita anche il Guatemala, che con una delle squadre mediamente più giovani è arrivata ad un passo dalla qualificazione al mondiale, battuta solo dall'Honduras.

Questi ultimi, assieme agli USA, sono le due selezioni che staccano gli ultimi pass per volare in Nuova Zelanda. Ma gli animi sono all'opposto, perchè per Los Catrachos l'obbiettivo è stato raggiunto in pieno, per gli Stati Uniti è arrivata un'altra (l'ennesima, a livello giovanile) delusione visto che - rosa alla mano - ci si aspettava di vederli in finale per fronteggiare il Messico. Della spedizione giamaica capitanata da Tab Ramos si salvano solo il bomber Gall, il centrocampista Jamieson e l'interessante Carter-Vicker, centralone in orbita Tottenham. Giamaica 2015 è stato poi il torneo degli attaccanti. Oltre ai già citati Lozano e Diaz (Messico), buona impressione hanno destato l'haitiano Desire, il canadese Hamilton (che vanta già una breve esperienza europea nel Penafiel), il panamense Ismael Diaz e l'honduregno Bryan Rochéz, stella cresciuta nel vivaio del Real Espana di San Pedro Sula. 

LA TOP 11




PREMI 

Golden Ball: Luis Pereira (Panama)
Golden Boot: Romain Gall (USA) e Hirving Lozano (Messico)
Golden Glove: Jaime De Gracia (Panama)
Fair Play Award: USA


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