mercoledì 24 giugno 2015

L'erede del Chino

Memphis Depay è partito alla volta di Manchester, sponda United, dove Louis Van Gaal ha fatto di tutto per assicurarsi le prestazioni dell'esterno di casa PSV. Così ad Eindhoven hanno dovuto cercare un sostituto da annunciare a breve. Il mirino è stato puntato questa volta in Uruguay, al Nacional, dove le prestazioni di un fresco ventenne non sono passate inosservate.



Gaston Pereiro è una delle nuove sensazioni del calcio charrùa, e in Uruguay è già stato eletto l'erede ideale di Alvaro Recoba. In comune con il Chino ha molte cose, a partire dall'ultima maglia di club indossata - quella del Nacional - fino alle abilità che riguardano
squisitamente il lato tecnico, dato che il suo sinistro ricorda (non poco) il pennello del collega più anziano. Che per lui rappresenta un idolo: "Quando mi sono allenato per la prima volta con i grandi l'ho visto da vicino - racconta il giovane Gaston ad Ovacion Digital - avevo quasi paura di parlargli o anche solo di allenarmi con lui". Perchè il giovane asso uruguagio è così, tosto in campo e timido fuori, ma dentro ha un fuoco ardente che gli permette di ergersi a protagonista nonostante Madre Natura non sia stata generosissima con lui. Cresciuto nel vivaio "tricolor", ad inizio 2014 è stato promosso in prima squadra durante un momento critico per la storia del Nacional. Infatti il Bolso, reduce da anni di successi, aveva bisogno di ringiovanirsi e svecchiare un po' la rosa. Nel Clausura gioca praticamente tutte le partite e si toglie lo sfizio di esordire anche in Copa Libertadores, dove si mette in mostra grazie ad alcune giocate di alta scuola.

Dopo le prime uscite i paragoni si sprecano. In patria è paragonato a vari numeri dieci del passato, uno su tutti Enzo Francescoli detto "el Principe", mentre dal Vecchio Continente iniziano ad arrivare i primi segnali. Juventus e Torino chiedono informazioni, Benfica e Porto - da sempre attenti ai talenti sudamericani - le seguono a ruota. 


Nel frattempo lui diventa una risorsa sempre più importante sia per il club che per la nazionale. E, nelle ultime ore, il suo destino sembra essersi tinto di arancione. Il PSV, alla ricerca di un giovane che in prospettiva possa non far rimpiangere Depay, è pronto a staccare un assegno da sette milioni di euro per il Nacional; soldi freschi, che il club uruguagio potrebbe reinvestire soprattutto nel settore giovanile, da sempre fiore all'occhiello di una società che nella storia ha lanciato tantissimi talenti. Il suo tanto ipotetico quanto probabile arrivo ad Eindhoven imporrebbe al club una piccola modifica tattica, dato che rispetto al suo predecessore, Pereiro è più trequartista e meno esterno puro. Ma il suo punto di forza è proprio l'imprevedibilità, unita alla maturità tattica per ricoprire più ruoli. Nel Nacional ha giocato spesso esterno nel centrocampo a quattro ma sulla destra, per sfruttare al meglio lo spunto nel breve ed il tiro. Per essere un ventenne è comunque un giocatore maturo, molto diverso dai canoni sudamericani fatti di feste ed esagerazioni. "Io parlo di me sul campo; sono disponibile con il mister e con i compagni, perchè questo è un lavoro ma anche la mia grande passione", ha aggiunto negli scorsi giorni mentre il suo agente trattava la cessione in Europa. Pur ricoprendo più posizioni, Gaston Pereiro nasce e cresce mezzapunta, proprio come il suo idolo Recoba. Del quale si è tatuato il volto sul braccio: "Un giorno gli ho fatto vedere il tatuaggio, non voleva crederci" ci scherza oggi, che nel Chino ha trovato un vero e proprio fratello maggiore. La sua specialità? Ovviamente le punizioni. Inutile dire da chi abbia preso lezioni.

Nessun commento:

Posta un commento