giovedì 27 agosto 2015

La prima volta

Massimiliano lo aveva detto in tempi non sospetti: "In Kazakhstan ho trovato una grande voglia di emergere abbinata ad organizzazione. Non ci vorrà molto per vedere i risultati arrivare". L'allenatore della Juventus ci aveva visto giusto; l'Astana da poche ore è il primo club kazako a centrare la qualificazione ai gironi di Champions League. Un traguardo impensabile fino ad un anno fa.



Eppure ai piedi dei Monti Urali oggi si fa festa. Astana, poco più di 830 mila abitanti, è una capitale in continua espansione dopo il boom economico iniziato pochi anni fa, sulle ceneri di ciò che fu uno dei più grandi pezzi di Unione Sovietica. Situata geograficamente nell'Asia
Centrale , la capitale rappresenta un ostacolo da evitare per tutti vista la distanza e le conseguenti difficoltà logistiche per raggiungerla. Ma lì in fondo, nella quarta fascia di sorteggio, ci sarà posto anche per i ragazzi di Stoilov.

Il match decisivo è stato vinto una settimana fa, quando all'Astana ArenA - gioiellino da 30 mila posti inaugurato nel 2009, con una partita arbitrata da Collina - i gialloblu hanno regolato 1-0 l'Apoel cipriota con una prova gagliarda rovinata dai tantissimi errori sotto porta. Nella gara di ritorno è stato invece un gol di Nemanja Maksimovic a regalare la più grande gioia storica all'Astana che, nei turni precedenti, si era sbarazzata di HJK e Maribor. La storia di questo club però è particolare, soprattutto perchè - pur essendo una delle società più importanti del paese - lo scorso anno si è laureato campione per la prima volta dal 2009.


Dalla stagione scorsa, già ampiamente soddisfacente, sono cambiate molte cose; in primis, la società ha pescato molto sul mercato estero mantenendo però in rosa i giocatori che hanno contribuito alla qualificazione in Champions League. Così, ai due africani Kethevoama e Twumasi si è aggiunto l'ex talento del Cercle Bruges Kabananga, mentre la difesa è stata puntellata con l'esperto centrale Branko Ilic affiancato dal connazionale Anicic. A dirigere le operazioni in mezzo c'è sempre il colombiano Roger Canas, uno che ad Astana ha trovato la sua seconda casa. Il centrocampista classe '88 ha vinto per due anni di fila il premio come miglior straniero del campionato, e con Maksimovic compone una cerniera centrale completa dal punto di vista tecnico-tattico. Il gioellino serbo è il pezzo forte della vetrina kazaka; classe 1995, è reduce dal mondiale under 20 vinto con la Serbia dopo essere stato acquistato dal club nello scorso febbraio. Cresciuto nella Stella Rossa, Maksimovic si è messo in mostra nel Domzale, dove in due anni ha collezionato parecchie presenze da titolare.

A dirigere il gruppo c'è Stanimir Stoilov, tecnico bulgaro che vanta esperienze di secondo piano soprattutto in patria; ingaggiato l'anno scorso, il tecnico ha centrato l'accoppiata campionato più coppa di lega al primo colpo, rinforzando la sua immagine al cospetto della società. Che, in questa sessione di mercato, lo ha interpellato su tutti gli acquisti. Il suo 4-4-2, seppur lineare, risulta particolare per l'imprevedibilità degli esterni, sui quali usa due mezze punte adattate brave a saltare l'uomo per accentrarsi al tiro. E' proprio da un movimento di questi che è arrivato il gol decisivo per entrare in Champions, con Dzholchiev che da destra converge e serve il compagno a rimorchio. Meticoloso e motivatore, Stoilov è uno studioso del calcio, sogna di portare Guardiola in Kazakhstan per un meeting e - ovviamente - spera di incrociare il catalano nella fase a gironi di coppa dopo avergli stretto la mano, questa sera a Nyon, dal vivo. D'altronde, c'è una prima volta per tutto.

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