martedì 18 agosto 2015

Piccoli tra i grandi

Due giornate e quattro capoliste. La Premier League è iniziata così, con Chelsea ed Arsenal partite sottotono e le due di Manchester che hanno subito fatto capire come quest'anno non intendono fare da comprimarie. Poi c'è il Liverpool post Gerrard, chiamato al rilancio dopo la rivoluzione tecnica sul mercato. E poi? Poi ci sono quelli che non ti aspetti, partiti tra la derisione generale per la scelta in panchina e per la pessima gestione del mercato estivo dopo una salvezza arrivata per il rotto della cuffia.



Invece il Leicester è la squadra del momento in Inghilterra. Ok, si è partiti solo da quindici giorni, ma che le Foxes scendano in campo con uno spirito da battaglia si è notato sin dall'inizio del match contro il Sunderland, seppellito di gol nella prima mezz'ora di gioco
. Eppure solo un mese fa i tifosi erano in aperta contestazione per il lavoro - a loro dire - non svolto da un chairman thailandese con il nome impronunciabile. Vichai Srivaddhanaprabha, numero uno anche di un'azienda di e-shop, non ha mai avuto un grande rapporto con la piazza inglese, ma la promozione arrivata due anni fa aveva stemperato gli animi, aiutata anche dall'ottimo inizio della stagione passata. Durante l'anno però qualcosa si è rotto e dopo un filotto incredibile di sconfitte, il Leicester è precipitato nuovamente nella parte bassa della classifica, salvandosi alla penultima giornata. Obiettivo raggiunto, sì, "ma che peccato", era il pensiero di ogni singolo spettatore del "KP Stadium", gioiellino moderno costruito e battezzato dallo stesso presidente con l'acronimo della sua azienda.

Come se non bastasse, a stagione finita Srivaddhanaprabha ha fatto fuori due idoli della tifoseria; prima non ha rinnovato il contratto ad Esteban Cambiasso adducendo a "scarse motivazioni" che - però - il Cuchu pare avesse in abbondanza. Poi è arrivato l'esonero di Nigel Pearson, eroe della promozione e gloria del club. Perdere pezzi, in questo caso, è coinciso con il perdere pazienza, ma il club ha continuato dritto sulla sua strada e - pochi giorni dopo - ha annunciato Claudio Ranieri. Il tecnico italiano, seppur stimato, non è proprio il prototipo di allenatore moderno, tanto che già dai primi allenamenti l'atteggiamento della squadra è cambiato parecchio con il passaggio ad un classico 4-4-2 molto conservativo e poco fantasioso. Il periodo passato tra la preparazione e l'inizio del campionato sembrava presagire temporali e burrasca, ed invece - a sorpresa - il Leicester si è presentato al via tirato a lucido. Il merito? Senza dubbio di Ranieri, bravo ad operare in maniera oculata sul mercato senza sperperare troppi soldi e mettendoli nel posto giusto, su giocatori a lui più congeniali. Che, già in queste prime uscite, hanno dato prova di come si siano integrati perfettamente nel contesto tattico. Nel nord del paese sono così arrivati due nuovi terzini (Benalouane e soprattutto Fuchs, tra i più positivi di questo primo periodo), è stato riscattato Huth dallo Stoke City e sono stati ingaggiati il gigante d'ebano Kanté per la mediana, oltre al nipponico Okazaki.

Nessun nome di spicco, ma con sostanza da vendere. A beneficiarne sono stati un po' tutti, in particolare gli esterni di centrocampo, mai così positivi lo scorso anno. Quattro dei sei gol segnati fino ad oggi arrivano infatti da Riyadh Mahrez e Marc Albrighton, due che lo scorso anno venivano impegnati spesso fuori ruolo. Il primo nei tre dietro al centravanti, mentre l'ex Aston Villa spesso faceva l'interno, perdendo la possibilità di esibirsi in sgroppate e sovrapposizioni, sue vere specialità. Mahrez, algerino di 24 anni, è stato uno dei giocatori più positivi anche lo scorso anno, quando con i suoi 10 gol ha contribuito in maniera sensibile alla salvezza delle Foxes. Quando Ranieri lo ha arretrato, lui ha chiesto di poter giocare a sinistra in modo da poter convergere spesso e cercare il tiro, come in occasione del primo gol al Sunderland e di quello segnato ad Upton Park

Un altro giocatore di sicuro affidamento è Drinkwater, assieme al capitano Morgan tra i più esperti della squadra, bravo a completarsi a meraviglia con il francese Kantè, altro volto nuovo del club. Sabato c'è il primo big-match stagionale, contro il Tottenham desolatamente fermo ad un punto, una partita che Ranieri sta preparando nei particolari visto che gli Spurs sono un avversario da prendere con le molle. Rispetto allo scorso anno però, il Leicester sembra avere abbondanza nei reparti e panchina lunga, soprattutto in vista dei prossimi arrivi di Inler (probabile) e Borini (c'è la trattativa). Quest'ultimo andrebbe a rinforzare un reparto offensivo di tutto rispetto, dove Vardy ed Okazaki sembrano intoccabili ma dietro a loro scalpitano il talento Kramaric ed Ulloa, entrambi alle prese con infortuni di natura varia.

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