venerdì 18 novembre 2016

Best XI Svincolati 2017


Nonostante l'ultima sessione di mercato sia stata una delle più ricche in assoluto, la ricerca del parametro zero rimane non solo attuale, ma una risorsa imprescindibile. Cercare l'affare sondando il mercato degli svincolati permette ai club di percorrere più strade, come ad esempio mettere qualche soldo in più a livello di ingaggio visto il risparmio sul cartellino.

Sono tanti i giocatori che, in Europa, andranno in scadenza nel 2017. Alcuni molto interessanti, raccolti in una formazione tipo. Per stilare l'undici definitivo non vengono presi i valori assoluti dei giocatori, ma viene valutato l'inserimento in base a fattori quali futuribilità, margini di miglioramento e livello di investimento economico.


A 29 anni un buon portiere ha davanti ancora diverse stagioni. Benoît Costil è il classico esempio di giocatore migliorato col passare degli anni. Estremo difensore affidabile, dal 2011 gioca nel Rennes e le sue prestazioni a difesa della porta bretone gli sono valse anche la chiamata in nazionale. Costil è nato a Caen, e nello Stade Malerbe è cresciuto, oltre ad esserne tifosissimo. Nella Ligue 1 2015-16 è stato uno dei migliori interpreti del ruolo, oltre che essere uno dei portieri meno battuti del campionato. Costil non eccelle in nulla, ma dà sicurezza sia tra i pali che nella gestione di ogni situazione legata all'area di rigore. A parametro zero può rappresentare un grande affare: piace in Premier League, dove potrebbe anche approdare per fare il secondo d'affidabilità ad un grande nome.

Alternative: Adrian (29, West Ham), Adler (31, HSV), Kraft (28, Hertha), Lamprou (25, Willem II), Kepa (21, Athletic).



Nel PSV è chiuso da Arias, ma Joshua Brenet - prima dell'esplosione del colombiano - rappresentava uno dei prodotti più puri del vivaio PSV. Il laterale destro, cresciuto in quel di Eindhoven, ha solo 22 anni, e portarselo a casa da svincolato rappresenterebbe un colpaccio in ottica futura. Brenet non è un fulmine in fase offensiva, ma difensivamente è molto più impattante rispetto ad Arias. Il suo fisico lo rende difficile da sfidare in contrasto, e la sua duttilità - oltre all'ottima propensione per il gioco aereo - gli permette anche di giostrare in mezzo alla difesa, come centrale di destra. Recentemente gli è stato offerto una prima bozza di rinnovo, che però il suo entourage ha rifiutato. Dovesse rimanere a scadenza 2017, ci si potrebbe fare un pensiero anche dall'Italia.


Alternative: Zabaleta (31, Manchester City), Ivanovic (32, Chelsea), Sagna (32, Manchester City), Valencia (31, Manchester United), Lichtsteiner (32, Juventus).



A fine stagione la Fiorentina potrebbe perdere un tassello molto importante: Gonzalo Rodriguez. Il centrale argentino è un pezzo pregiato della rosa viola, ma ad oggi non ha ancora rinnovato. La sua esperienza farebbe comodo a molti, soprattutto a chi ha bisogno di registrare il reparto arretrato con un po' di "jerarquia" sudamericana. Tatticamente Gonzalo garantisce organizzazione e guida sicura della retroguardia. Davanti, non disdegna qualche puntatina sui calci da fermo, per sfruttare i suoi inserimenti aerei. Per convincerlo a lasciare Firenze servirebbe un ingaggio medio alto, posto che - almeno in Italia - potrebbe giocare davvero in qualunque squadra.




Se Gonzalo Rodriguez è una certezza, Wilfried Kanon rappresenta una scommessa. Il mancino ivoriano, a 23 anni, si disimpegna con profitto in Olanda, dove la sua ascesa ha subito qualche battuta d'arresto a causa di un infortunio. Con l'ADO Den Haag comunque ha maturato una discreta esperienza in ambito europeo, e in nazionale è sistematicamente nelle rotazioni. La prossima Coppa d'Africa servirà anche come rampa di lancio: chi vuole scommetterci però può farlo già da prima, in modo di bloccarlo tempestivamente. come ogni africano, il suo punto di forza è il fisico strutturato molto bene. Il rovescio della medaglia riguarda chiaramente il discorso tattico, su cui Kanon deve ancora sgrezzarsi. Niente di irreparabile, comunque.


Alternative: Thiago Silva (32, PSG), Pepe (33, Real Madrid), Badstuber (27, Bayern Monaco).



Il ds dello Schalke 04, Heidl, in queste settimane si sta scervellando per far rinnovare Sead Kolasinac, terzino sinistro in scadenza a giugno, che molto probabilmente in estate lascerà Gelsenkirken. Il bosniaco è seguito da vicino dalla Roma, e probabilmente è - oggi - uno dei migliori interpreti in circolazione del ruolo. Kolasinac sa fare tutto, e lo fa bene. Allo Schalke è arrivato nel 2011, e ben presto è entrato in pianta stabile in prima squadra. Prima, per lui, esperienza con Hoffenheim e Stoccarda, oltre che ai primi calci tirati al Karlsruhe, squadra della città in cui è nato. Sì, perché Kolasinac gioca con la Bosnia grazie alla nazionalità dei suoi, emigrati in Germania prima che lui nascesse. Terzino sinistro, ma anche mediano ed all'occorrenza difensore centrale: un affare senza eguali, per chi se lo porta a casa.


Alternative: Willems (22, PSV), Jaume Costa (28, Villarreal), Stafylidis (22, Augsburg), Albornoz (25, Hannover).




Tra i tanti prospetti consacrati dal Lione c'è senza dubbio l'algerino Rachid Ghezzal. Oggi alle prese con un infortunio muscolare che lo terrà fuori per un po' di tempo, Ghezzal è uno dei migliori esterni del campionato francese. Seppur nato come esterno di centrocampo, Ghezzal con gli anni ha avanzato il proprio raggio d'azione spostandosi verso la zona realizzativa, con discreti risultati. Nella scorsa stagione ha segnato ben otto gol, conditi da altrettanti assist decisivi; quest'ultimo dato sottolinea la particolare attitudine dell'ultimo passaggio, fondamentale in una squadra che ha come finalizzatore principe una punta completa alla Lacazette. Ghezzal corre molto (è uno dei corridori migliori in Ligue 1) ma ciò che impressione, più che altro, è che lo fa bene. La tenuta atletica e la velocità negli spazi sono senz'altro i suoi due maggiori pregi. La tenuta fisica, invece, lo ha spesso limitato a causa dei suoi cronici problemi agli adduttori.


Alternative: Jesus Navas (30, Manchester City), Arjen Robben (32, Bayern Monaco), Zoran Tosic (29, CSKA Mosca).



Tra gli artefici del miracolo Hoffenheim c'è senza dubbio Sebastian Rudy, centrocampista e anima del club con base a Sinsheim. Nagelsmann punta molto sulla sua qualità e, soprattutto, sulla sua duttilità. Rudy infatti giostra in più ruoli del campo; nonostante sia nato come mediano, ricopre spesso il ruolo di mezzala con il club, ma in nazionale gioca spesso terzino destro. Joachim Low infatti lo reputa un elemento troppo intelligente per non essere sfruttato: in fase di spinta Rudy si fa notare parecchio, grazie anche ad un destro educatissimo che lo porta ad essere considerato quasi un rifinitore. Quando invece viene schierato nel cuore del gioco, detta molto bene i tempi. Come succede nell'Hoffenheim, che lo prese nel lontano 2010 dallo Stoccarda per una cifra vicina ai quattro milioni di euro.




Nemanja Maksimovic è sicuramente uno dei nomi nuovo del calcio mondiale. Il mediano serbo gioca attualmente nell'Astana, in Kazakhstan, ma molto probabilmente nei prossimi mesi è destinato a fare le valigie per trasferirsi in qualche campionato top. Le squadre che concretamente si sono mosse su di lui, ad oggi, paiono essere Lione e Liverpool. Più in generale, Maksimovic piace parecchio in Inghilterra, dalla quale arrivano i sondaggi maggiori. Decisivo per la conquista del mondiale under 20 2015 (ha segnato il gol vittoria in finale), ha la passione per i libri e per la filosofia. Sul rettangolo verde invece, Maksimovic può essere definito come il classico "tuttocampista" bravo in entrambe le fasi di gioco, con un'ottima visione e una buona tecnica di base. Può essere sfruttato su più moduli, dal 4-3-3 al 4-2-3-1, dove occupa stabilmente la posizione di mediano d'ordine davanti alla difesa. Il Kazakhstan, paese calcisticamente in ascesa, lo ha consacrato: ora è pronto per il grande salto.


Alternative: Fernandinho (31, Manchester City), Witsel (27, Zenit), Yaya Toure (33, Manchester City), Noboa (31, Rostov), Serero (26, Ajax), Obi Mikel (29, Chelsea), Lucas Leiva (29, Liverpool), Miguel Veloso (30, Genoa), De Rossi (33, Roma), Magnanelli (32, Sassuolo), Romulo (26, Spartak Mosca).



Paul Georges Ntep è tra gli esterni più sottovalutati d'Europa. Chi segue la Ligue 1 lo può testimoniare. Si parla sempre molto poco di lui, eppure sino a qualche anno fa era considerato un ragazzo prodigio. Se il fisico non lo aiuta molto, ha una velocità negli spazi e una rapidità d'esecuzione impressionante. Anche lui, come Costil, gioca nel Rennes, squadra che spesso vive delle sue accellerazioni. Ntep è camerunense, nativo di Douala, una delle città più generose di talento regalato al grande calcio. Non a caso, a portarlo in Francia ci ha pensato l'Auxerre ai tempi di Rolland Courbis, scopritore - tra gli altri - di gente come Mexes, Kapo e Djibril Cissè. Tatticamente, Ntep nasce come esterno di destra, ma può giostrare anche sull'out opposto. Molto spesso lo si vede sostare proprio sulla linea del fallo laterale, proprio per "allargare" gli avversari e costringerli a giocargli contro nell'uno contro uno in campo aperto.


Alternative: Taison (28, Shakthar), Ribery (33, Bayern Monaco), Choupo-Moting (27, Schalke 04).


Federico Cartabia è forse uno dei talenti più incompresi (o sprecati: vedete voi come vi mette più comodo) prodotti recentemente dall'Argentina. In Europa lo ha potato il Valencia, ma nella "comunidad", Fede non ha mai avuto modo di mettersi in mostra. Così ecco una serie di prestiti (prima al Cordoba, poi al Deportivo) che sarebbero dovuti servire per farlo imporre e per regalargli minuti. Minuti che a Valencia, per diversi motivi, erano impossibile da collezionare. Nonostante le esperienze siano state ampiamente positive - soprattutto quella con il Cordoba - quest'anno siamo da capo. Un po' per colpa sua (ha rifiutato di andare nuovamente via), un po' per la situazione che sta passando il Valencia. Con Prandelli, Cartabia non va nemmeno in panchina, e rischia seriamente di sprecare un'intera annata. Tecnicamente il ragazzo ha dei colpi pazzeschi, ma non ha mai avuto le possibilità per mostrarli: col Valencia B aveva dato spettacolo, ritagliandosi spazio per i numerosi assist forniti. Purtroppo, più passa il tempo, e più il rischio di rimanere un incompiuto si fa concreto. Liberarsi a zero però potrebbe rappresentare un nuovo inizio.



Tutti lo vogliono, ma nessuno lo ha ancora preso. Il feeling tra Berahino ed il WBA è ormai finito da tempo. Quasi due anni, precisamente, ovvero da quando il Liverpool fece di tutto per regalarlo ai suoi tifosi, arrivando agli ultimi giorni di mercato per vedere l'affare sfumare. Berahino vale tanto, almeno stando a cosa dicono al West Brom, e anche il Tottenham - recentemente - ha sbattuto contro il muro eretto dalla società bianconera. Il tutto nasce da un rifiuto del rinnovo, che ha poi portato il giocatore a farsi parecchia panchina. Sembrano così molto lontani i tempi in cui esplose, facendo strage di difese in Premier League alla prima vera stagione da titolare: 14 gol nel 2014/15 gli valsero l'etichetta di uomo mercato. Chi poteva immaginare che da lì in poi sarebbero ci stati solo problemi? Berahino, nativo di Bujumbura (Burundi), in tutto ciò ha perso anche la nazionale, e non pare destinato a ritornarci nel breve. Gennaio sembra il momento giusto per cambiare maglia e far incassare qualcosa alla società che lo ha lanciato. Ma se arrivasse giugno...


Alternative: Ibrahimovic (35, Manchester United), Fernando Torres (33, Atletico Madrid), Huntelaar (33, Schalke 04), Salomon Kalou (31, Hertha), Aduriz (35, Athletic).



Credito immagini: Transfermarkt

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