venerdì 19 ottobre 2012

Amichevole Internazionale: Kenya vs Sudafrica, 16/10/2012



Con tutto il ben di Dio che offriva il programma delle Nazionali, mi sono ritagliato uno spazio per un'amichevole che ai più non dirà nulla ma che per me era ricca di spunti interessanti. Verificare l'evoluzione delle scuole calcistiche africane è uno dei miei interessi calcistici preferiti, e allora sì che Kenya - Sudafrica assume contorni stuzzicanti per un calciofilo accanito come me.
Il primo miracolo si materializza nel prepartita, quando trovo uno streaming che stranamente non sembra dare problemi, ma alla lettura delle formazioni succede una cosa che avrei dato per scontato che non succedesse.

A margine va detto che ho un debole per il centrocampista del Celtic Glasgow, Wanyama, e che mi sarebbe piaciuto vederlo in azione nel Kenya. Invece, da cosa riesco a carpire in telecronaca, il fratello minore di McDonald Mariga (altro assente di lusso) non parte nemmeno in panchina a causa di una botta subita la settimana scorsa sempre con la nazionale che gli ha permesso di rientrare anzitempo in Scozia.
Alla lettura delle formazioni devo ammettere che rimango titubante, perchè il Kenya presenta un undici più che altro sperimentale con il capitano Dennis Oliech, che ricordo per il passato in Francia nell'Auzerre, unica bocca da fuoco là davanti. Dall'altra parte c'è invece il Sudafrica che ospiterà la prossima edizione della Coppa d'Africa, che in quanto a singoli mi delude parecchio. L'assenza più pesante, a mio avviso, è quella del centravanti Ramagalela dei Black Leopards, un gigante classe '89 che ho avuto modo di vedere in azione più volte e che ha ottimi mezzi fisici per sfondare.


I locali scendono in campo con un 4-5-1 molto coperto, ma giocheranno - contrariamente a quanto pensavo - una partita davvero di spessore: Arnold Origi è il portiere della selezione kenyota; davanti a lui linea bloccatissima che vede, partendo da destra, Eugene Asike, Brian Mandela, Geoffrey Kokoyo e Christopher Wekesah. La mediana è foltissima: Patrick Osiako mediano basso, con Peter Opiyo e Francis Kahata come mezze ali mentre Victor Mugubi e Wesley Kemboy agiscono sulle fasce e fanno da raccordo con Oliech.

Sudafrica che invece scende in campo con un 4-3-3 parecchio spregiudicato, basato sulla solidità del centrocampo - vero punto di forza - e sulle ripartenze offensive di Tokelo Rantie e di Chabangu che hanno il compito di rifornire Bernard Parker - un passato in Europa alla Stella Rossa - di palloni giocabili. 
Nel primo quarto d'ora si assiste ad una bella battaglia a centrocampo, con il Kenya che sfiora il vantaggio sugli sviluppi di angolo con susseguente testata del centrale Mandela, ma è la mediana che fa la differenza. Le ripartenze del fluidificante Tshabalala sono una spina tra le linee kenyote, che si sfaldano lasciando troppo spazio alla costruzione di gioco dei Bafana Bafana. Che sull fasce affondano come nel burro. Emblematica è l'azione del vantaggio, con Dikgacoi che arma sulla velocità Chabangu bravo a crossare teso per Parker; l'attaccante buca però l'impatto, che avviene dal lato destro con Rantie, abile a seminare Wekesah e a freddare il portiere di casa.
Nairobi si scalda, e il Kenya reagisce subitto con forza e veemenza; ma le iniziative lasciano a desiderare, e ad ogni ripartenza il Sudafrica si fa vedere. In ogni caso sono i locali a squillare più volte verso la porta di Sandilands: prima con Kahata, da fuori area, e poi con Oliech imbeccato in velocità e poco preciso nell'indirizzare la sfera verso la porta. Poco dopo la mezz'ora è Rantie ad avere la palla del 2-0, eludendo il fuorigioco e saltando abilmente Origi, mandando però la palla clamorosamente sull'esterno della rete. Oliech è ancora pericoloso verso il 40', quando con il destro scheggia il palo in diagonale, e poco dopo procurandosi una punizione che Opiyo si fa respingere da Sandilands. Sul finire del tempo, ancora Oliech arma il rimorchio di Kemboy, ma il tiro va alto.

La ripresa è meno frizzate, ma arrivano i gol. Pareggio, meritato, del Kenya che con Oliech trasforma un netto rigore fischiato per mani in area di Khumalo dopo una girandola di cambi da entrambe le parti. Ancora Kenya, galvanizzato, con Kemboy che non arriva sulla palla favolosa di Mugubi, e sul ribaltamento Bernard Parker prova a pescare Rantie sul secondo palo, ma il neoentrato Wekesa intercetta il pallone e lo devia nella propria porta, e così gli ultmi dieci minuti scorrono inesorabili, con gli attacchi confusi dei locali ed un sinistro nel recupero di Tshabalala che centra un palo clamoroso.

A fine partita l'Olimpic Stadium di Nairobi applaude, certo che con un paio di uomini in più il Kenya può diventare una realtà importante del panorama africano. Il sudafrica complessivamente non mi è piaciuto, e credo che la coppa in casa si rivelerà un flop clamoroso, dando così vitia ad un bis del Mondiale 2010.

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