mercoledì 4 giugno 2014

#Brasile2014 - La Top XI degli esclusi


Mondiale significa spettacolo e colore. Ma anche polemiche. Con la consegna nel termine ultimo delle rose che parteciperanno alla rassegna iridata brasiliana, anche i media e la stampa mondiale si è sbizzarrita a sviscerare le scelte dei vari CT.


Sia chiaro, le polemiche riguardano soprattutto chi al Mondiale non ci sarà nonostante la presenza della propria squadra. C'è tanta qualità nell'ipotetica Top-11 che esce fuori mettendo insieme i grandi esclusi da Brasile 2014. Già partendo dalla retroguardia, reparto importantissimo soprattutto in un torneo corto come la Coppa del Mondo dove conta molto prendere il meno gol possibile.

Tra i pali, la scelta ricade senza dubbio su Diego Lopez. Il portiere spagnolo del Real Madrid ha ormai soffiato il posto ad Iker Casillas, e nella stagione attuale ha giocato titolare in campionato dopo essere stato praticamente lanciato nell'anno di Mourinho. Questo però non è bastato a staccare il pass per il Sudamerica.

Così come non è bastata la buona stagione di Daniel Carvajal, terzino destro sempre in forza alle "merengues", che l'estate scorsa il Real Madrid riportò alla "Casa Blanca" dopo le ottime annate passate in Germania, al Bayer Leverkusen. Nicolas Otamendi è invece il grande escluso tra le fila dell'Argentina; eppure la duttilità dell'ex Velez avrebbe dovuto essere uno stimolo in più per Sabella nell'averlo con sè, dato che il difensore del Porto (che negli ultimi mesi ha militato in prestito nell'Atletico Mineiro) può ricoprire il ruolo di terzino destro e di centrale con ottimi risultati. Completano la linea difensiva due rappresentanti dell'Atletico Madrid campione di Spagna, che così non potranno giocare il Mondiale organizzato dal loro paese d'origine. Joao Miranda è stato uno dei migliori centrali dell'ultima stagione, mentre Filipe Luis - che in questi giorni sta valutando un'offerta del Chelsea - è stato escluso a favore di Marcelo e Maxwell. E, soprattutto per quanto riguarda il terzino del PSG, la scelta rimane abbastanza inspiegabile.

Un altro "colchonero", questa volta in mediana, non vede premiati i suoi sforzi con la maglia del proprio club. Gabi è infatti uno degli scudieri più fidati del "Cholo" Simeone, ma nel centrocampo di palleggiatori spagnoli per lui proprio non c'era spazio. Nè per lui, nè per Borja Valero. In entrambi i casi però si tratta di elementi mai veramente integrati nel gruppo portante di Vicente Del Bosque. Certo è che l'incursore della Fiorentina si sta ripetendo su livelli spaziali, ha affinato le due fasi e migliorato sotto porta. Ever Banega completa il centrocampo di questa particolare formazione; la mezz'ala argentina, dopo essere stato messo ai margini a Valencia, il rosarìno ha deciso di tornare in patria per giocare con continuità. Il suo impatto al Newell's è stato buono, ma Sabella ha preferito puntare su altri giocatori molto probabilmente più congeniali all'interpretazione tattica dell'"Albiceleste".

Capitolo attaccanti. La mancata convocazione che ha fatto più rumore è senza dubbio quella di Carlos Tevez. L'"Apache", che al primo anno con la Juventus ha fatto benissimo, paga una personalità da primo piano e vari screzi con la federazione, impersonificata dal boss Grondona. La polemica "Di Santo per Tevez" non è altro che la fotografia stucchevole della situazione. Anche se - questo è da dire - l'Argentina potrebbe non sentirne la mancanza dato che l'attacco è proprio il reparto migliore della "Selecciòn". Radamel Falcao invece non ha recuperato; si è provato in tutti i modi a rimetterlo in piedi, ma il brutto infortunio patito nel febbraio scorso durante una partita di Ligue 1 non è stato assorbito il colpo. Alla Colombia non mancano le alternative, ma il carisma del "nueve" mancherà. E non poco. Ultimo, ma non per importanza, Giuseppe Rossi. L'attaccante della Fiorentina ha fatto parte della pre-selezione azzurra, ma contrariamente a quanto si pensasse (anche per le notizie trapelate nei giorni scorsi, in cui si evidenziava la discreta forma del ragazzo), Prandelli gli ha preferito Insigne. Speriamo di non dovercene pentire.


Molto interessante anche la "fanta formazione" con chi non si è qualificato, e quindi non potrà esserci suo malgrado. Peter Cech difende i pali di una linea a quattro molto possente, che vede il polacco Lukas Piszschek (preferito a Branislav Ivanovic) a destra e il mancino - del Bayern Monaco - David Alaba, una delle rivelazioni del club bavarese, naturalizzato austriaco. La cerniera centrale è composta dal serbo, neo interista, Nemanja Vidic, affiancato dal compagno di reparto in nazionale Nenad Subotic.

La trazione anteriore di questo undici vede il gallese Aaron Ramsey a protezione della difesa, con Marek Hamsyk accanto, che ha il compito di gestire le due fasi. Larghi sulle fasce troviamo un altro gallese, Gareth Bale, e Steven Jovetic, che al Manchester City ha giocato poco causa infortuni, ma è uno dei cardini della selezione montenegrina. 

Davanti le scelte sono obbligate, così come la sicurezza dei gol. Zlatan Ibrahimovic e Robert Lewandowski garantiscono una quantità industriale di occasioni. E - onestamente - non vederli al Mondiale è davvero un peccato.


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