mercoledì 4 giugno 2014

#Brasile2014 - L'Africa cerca rivincite: il ritorno del "Black Power"


La frase più gettonata quando si parla di Africa e calcio riguarda quello che è un po' diventato un luogo comune: le nazionali del Continente Nero sono il futuro. Da Italia '90, quando il Camerun di Roger Milla balzò all'onore delle cronache arrivando addirittura ai quarti di finale, fino alle semifinali del Ghana sfumate per un rigore in Sudafrica, si è sempre creduto che prima o poi sarebbe stata la volta buona.

Ad oggi però quelli di Ghana e Camerun, assieme all'exploit statunitense della Nigeria presa a pallonate da Roberto Baggio, sono stati irisultati migliori di sempre ad una rassegna iridata. L'impressione è sempre la stessa, da vent'anni a questa parte: grandi potenzialità, mezzi fisici impressionanti, tatticamente gli allenatori europei hanno limato alcuni lati anarchici dei giocatori che, militando spesso in Europa, hanno accumulato un discreto bagaglio d'esperienza. Eppure, di vittorie nemmeno l'ombra.

In Brasile ci proveranno Costa d'Avorio, Camerun, Ghana, Nigeria e Algeria a tenere alta la bandiera dell'Africa, tornata dopo alcune edizioni ad essere rappresentata dal cosiddetto "Black Power". La parte nera del continente, che all'ultimo ha visto abdicare il Burkina Faso (sconfitto dall'Algeria), porta in Sudamerica le sue quattro compagini di punta. Sperando nell'impresa titanica.

COSTA D'AVORIO
Tante gatte da pelare per Sabri Lamouchi, ex centrocampista di Inter e Parma, che sulla panchina degli Elefanti avrà una grande responsabilità, cioè rendere indimenticabile il "canto del cigno" della generazione di fenomeni ivoriana. Sarà l'ultimo Mondiale per Drogba, mentre i fratelli Tourè (a Kolo, in questi giorni, è stata anche diagnosticata la malaria) tra quattro anni saranno ormai al termine della carriera. O adesso, quindi, o mai più. E certamente le divisioni interne non aiutano, alimentate soprattutto dagli insuccessi degli ultimi anni di una selezione che ha fallito gli ultimi tre appuntamenti con la Coppa d'Africa quando partiva da super favorita. "Dopo due anni da selezionatore della Costa D'Avorio, ho avuto dei momenti difficili, come il mio arrivo, le critiche, la pressione dei risultati. Ma oggi è il giorno più difficile in assoluto. Il mio lavoro mi impone di prendere delle responsabilità e delle decisioni, per cui oggi ho comunicato a cinque ragazzi che non parteciperanno alla Coppa del Mondo in Brasile". Sono proprio due esclusioni eccellenti a far iniziare nel peggior modo possibile l'avventura brasiliana della Costa d'Avorio. Della spedizione non faranno parte infatti Lacina Traorè e Seydou Doumbia, e al momento degli annunci la notizia ha fatto storcere il naso agli addetti ai lavori perchè se per il centravanti del Monaco ci si può trincerare dietro a presunti problemi fisici, per l'attaccante del CSKA non ci sono scusanti. Doumbia è stato uno dei migliori giocatori della scorsa RPL, e senza dubbio meritava la chiamata. Parlando invece di chi ci sarà, la selezione ivoriana poggerà sul solito asse composto dai Tourè, dal mediano del Newcastle Tiotè e,ovviamente, a Drogba. Intorno alcune individualità interessanti come Gervinho e Boka, più la mina vagante Bony.

I CONVOCATI
Portieri: Copa Barry (Lokeren/BEL), Gbohouo Sylvain (Sewe San Pedro), Sayouba Mandé (Stabaek/NOR).
Difensori: Kolo Touré (Liverpool/ANG), Bamba Souleyman (Trabzonspor/TUR), Jean Daniel Akpa Akpro (Toulouse/FRA), Arthur Boka (Stuttgart/ALL), Serge Aurier (TFC/FRA), Didier Zokora (Trabzonspor/TUR)), Ousman Vieira (Rizespor/TUR), Constant Djakpa (Francfort/ALL)
Centrocampisti: Cheick Tioté (Newcastle/ANG), Yaya Touré (Manchester City/ANG), Max-Alain Gradel (St-Etienne/FRA), Ismaël Diomandé (St-Etienne/FRA), Didier Ya Konan (Hanovre/ALL), Serge Dié (Bale/SUI)
Attaccanti: Wilfried Bony (Swansea/ANG), Didier Drogba (Galatarasay/TUR), Gervinho (AS Roma/ITA), Giovanni Sio (Bale/SUI), Salomon Kalou (Lille/FRA), Mathis Bolly (Dusseldorf/ALL).

CAMERUN
La prima presenza nell'82, poi quattro partecipazioni consecutive tra il 1990 ed il 2002, un buco in Germania e la figuraccia rimediata quattro anni fa in Sudafrica. In poche parole, così si può riassumere il cammino del Camerun ai Mondiali. Con il tedesco Volker Finke in panchina, i Leoni Indomabili hanno se non altro ritrovato credibilità. Tutto ruota comunque attorno all'eterno Samuel Eto'o; l'ex centravanti dell'Inter è ormai un uomo solo quando veste la maglia della nazionali, ma le sue amicizie in federazione fanno sì che si sia messo (per l'ultima volta?) a disposizione del suo paese per giocare una competizione la dove il calcio è religione. I rapporti con i compagni di squadra sono irrimediabilmente incrinati, e fonti vicine allo staff della federazione dicono che Eto'o ormai non mangi nemmeno più nella stessa stanza con il resto del gruppo per paura di ripercussioni sulla sua persona. Detto questo, il Camerun che volerà in Sudamerica è una squadra decisamente stuzzicante, che grazie a Finke è riuscita a darsi un minimo cambio generazionale e che - dalla cintola in su - se presa sotto gamba può fare male. Pur se inserita in un girone di ferro, la filosofia di gioco non cambia e tutto fa presupporre un Camerun schierato a trazione anteriore, con uno spregiudicato 4-3-3 in cui Vincent Aboubakar (ottima stagione tra le fila del Lorient) sarà il rifoerimento offensivo, attorno al quale agiranno proprio Eto'o e l'interessante Choupo-Moting, fresco di passaggio alla Roma dopo lo svincolo dal Mainz. A metà campo la gestione del pallone sarà affidata ancora agli esperti Song (uno dei più acerrimi rivali del capitano Eto'o), Makoun e Matip (o Mbia, all'occorrenza), mentre dietro a destra gioca l'interessantissmo laterale Nyom, oggi in forza al Granada, ma di proprietà dell'Udinese.

I CONVOCATI
Portieri: Itandje (Konyaspor/TUR), Ndjock (Fetihespor/TUR), Feudjou (Coton Sport/CAM).
Difensori: Nyom (Grenada/SPA), Nounkeu (Besiktas/TUR), Djeugoue (Coton Sport/CAM), Chedjou (Galatasaray/TUR), Nkoulou (OM/FRA), Bedimo (Lyon/FRA), Assou-Ekotto (QPR/ING).
Centrocampisti: Enoh (Antalyaspor/TUR), Makoun (Rennes/FRA), Matip (Schalke/GER), Mbia (Siviglia/SPA), Nguémo (Bordeaux/FRA), Song (Barcellona/SPA), Salli (Lens/FRA).
Attaccanti: Eto'o (Chelsea/ING), Choupo Moting (Mainz/GER), Moukandjo (Nancy/FRA), Aboubakar (Lorient/LOR), Webo (Fenerbahçe/TUR), Olinga (Zulte-Waregem/BEL).

GHANA
Attenzione alle Black Stars. Il Ghana arriva in Brasile gasatissimo da un ottimo momento storico, culminato con la netta affermazione nel doppio spareggio in cui ha sotterrato letteralmente l'Egitto. In Sudafrica fu un calcio di rigore fallito da Asamoah Gyan ad impedire ai bianconeri la qualificazione alla semifinale, e proprio dalla punta dell'Al Ain il CT Kwedi Appiah riparte con buona parte del gruppo che già aveva impressionato quattro anni fa. Tra i convocati spiccano cinque "italiani", tra i quali solo lo juventino Asamoah si è reso protagonista di una grande stagione; per gli altri, partendo da Essien e passando per Acquah, Badu e soprattutto Muntari, si tratta di chiamate dettate dalla cementificazione di un'amalgama da sempre punto forte di questo Ghana. Sono molti i ragazzi da tenere d'occhio. Il primo è senza dubbio Samuel Inkoom, terzino destro dalle spiccate doti offensive che negli ultimi anni si è un po' perso dopo essere esploso al Mondiale Under 20 del 2009, quello per intenderci che consacrò i giovani africani campioni del mondo ed vide l'esplosione di Adiyah. A centrocampo, occhi puntati su Cristian Atsu, un giovane centrocampista offensivo di proprietà del Chelsea, che quest'anno ha trovato presenze e minuti nelle fila del Vitesse in Olanda. Mubarak Wakaso e Majeed Waris sono le altre due potenziali sorprese: il primo è passato al Rubin nel mercato di gennaio, mettendo in mostra le sue doti atletiche da ottimo esterno, mentre il secondo ha provato inutilmente a salvare il Valenciennes a suon di gol. La fortuna pare però essersi dimenticata dei ragazzi di Appiah: con Germania, Portogallo e Usa sarà difficile riuscire ad approdare agli ottavi di finale, nemmeno se Kevin Prince Boateng tornasse ad essere quello del 2010.

I CONVOCATI
Portieri: Fatau Dauda (Orlando Pirates/SAF), Adam Kwarasey (Stromsgodset/NOR), Stephen Adams (Aduana Stars/GHA)
Difensori: Samuel Inkoom (Platanias/GHA), Daniel Opare (Standard Liegi/BEL), Harrison Afful (Esperance/TUN), John Boye (Rennes/FRA), Jonathan Mensah (Evian/FRA), Rashid Sumalia (Mamelodi Sundowns/SAF)
Centrocampisti: Michael Essien (Milan/ITA), Sulley Muntari (Milan/ITA), Rabiu Mohammed (Kuban Krasnodar/RUS), Kwadwo Asamoah (Juventus/ITA), Emmanuel Agyemang-Badu (Udinese/ITA), Afriyie Acquah (Parma/ITA), Christian Atsu (Vitesse/OLA), Albert Adomah (Middlesbrough/ING), Andre Ayew (Marseille/FRA), Mubarak Wakaso (Rubin Kazan/RUS)
Attaccanti: Asamoah Gyan (Al Ain/EAU), Kevin-Prince Boateng (Schalke 04/GER), Abdul Majeed Waris (Valenciennes/FRA), Jordan Ayew (Sochaux/FRA)

NIGERIA
Il 2013 è stato l'anno d'oro per la Nigeria e le sue nazionali. Dopo la Coppa d'Africa vinta in febbraio c'è stato il trionfo al Mondiale Under-17. Segno che qualcosa è cambiato e che, nel cuore dell'Africa, si può ritornare con la mente agli anni '90 quando le Green Eagles scuotevano gli Stati Uniti arrivando fino ai quarti di finale dopo aver dato lezione di calcio alla Spagna. Il successo del 2013 nella coppa della confederazione africana ha segnato una nuova alba; il CT Keshi, in patria parecchio criticato - pare - per non aver accettato alcuni "consigli" dalla federazione, aveva dapprima rassegnato le dimissioni togliendosi alcuni sassolini dalle scarpe ("C'è qualcuno che pensa di insegnarmi come lavorare" fu la frase meno piccata pronunciata all'indomani della vittoria in Coppa d'Africa), per poi ritornare sui propri passi dopo un adeguato rinnovo di contratto a cifre più alte. Keshi, che vent'anni fa faceva proprio parte della squadra battuta dall'Italia negli States, ha preso una nazionale in macerie e l'ha ricostruita da zero in poco più di tre anni, ovvero dopo le magre figure in patria e fuori del primo decennio degli anni 2000. Il primo passo è stato capire, tra i "vecchi", chi era ancora funzionale al progetto; così l'intelaiatura della squadra è stata confermata, partendo da dietro, dove Joseph Yobo comanda la retroguardia, e passando per Obi Mikel fino ad arrivare al bomber Emenike, un vero e proprio cavallo pazzo del fronte offensivo. Con loro in campo, e intorno una squadra di "mangiatori d'erba", la Nigeria ha superato agilmente le qualificazioni mettendo in fila Malawi, Kenya, Namibia e l'Etiopia ai play-off. Gli ostacoli di oggi si chiamano invece Argentina, Bosnia ed Iran: missioni difficile, ma non impossibile. Soprattutto se Keshi manterrà alta la concentrazione.

I CONVOCATI
Portieri - Vincent Enyeama (Lille/FRA), Austin Ejide (Hapoel Be'er Sheva/ISR), Chigozie Agbim (Gombe United/NIG).
Difensori - Elderson Echiejile (Monaco/FRA), Efe Ambrose (Celtic Glasgow/SCO), Godfrey Oboabona (Rizespor/TUR), Azubuike Egwuekwe (Warri Wolves/NIG), Juwon Oshaniwa (FC Ashdod/ISR), Joseph Yobo (Norwich City/ING), Kunle Odunlami (Sunshine Stars/NIG).
Centrocampisti - Mikel Obi (Chelsea/ING), Ogenyi Onazi (Lazio/ITA), Ramon Azeez (Almeria/SPA), Ejike Uzoenyi (Enugu Rangers/NIG), Gabriel Reuben (Beveren/BEL), Nosa Igiebor (Real Betis/SPA), Joel Obi (Parma/ITA).
Attaccanti - Shola Ameobi (Newcastle/ING), Victor Moses (Liverpool/ING), Emmanuel Emenike (Fenerbahçe/TUR), Victor Nsofor Obinna (Chievo/ITA), Peter Odemwingie (Stoke City/ING), Nnamdi Oduamadi (Varese/ITA), Uche Nwofor (Heerenveen/OLA).
ALGERIA
Valid Halilhodzic, tecnico bosniaco con esperienza internazionale da vendere, è il condottiero dell'unica squadra nazionale a rappresentare la regione del Maghreb. L'Algeria si è conquistata il Brasile in rimonta, nel doppio spareggio contro il Burkina Faso, ribaltando l'1-0 maturato ad Ouagadougou con una grande impresa sotto il cielo di Algeri. Detto questo, anche per i biancoverdi il cammino pare destinato ad arenarsi dopo solo tre partite, visto che le avversarie (soprattutto Belgio e Russia, ma anche la Corea del Sud) almeno sulla carta, dovrebbero essere di un altro livello. Halilhodzic arriva all'appuntamento giocandosi il tutto per tutto; difesa bloccata dietro, con la coppia di centrali formata da Medjani e Bougherra a murare (o almeno a provarci) le sortite avversarie, il napoletano Ghoulam a sinistra e i gol richiesti al gigante del Porto, Nabil Ghilas, e ai folletti Slimani e Soudani. Il centrocampo pare però essere il reparto più assortito, completo soprattutto dal punto di vista del palleggio: Feghouli arriva da una grande stagione a Valencia, Bentaleb ha trovato larghi spazi con Sherwood al Tottenham, Taider vorrà riscattare il campionato in chiaroscuro in maglia neroazzurra. Poi c'è Yebda, ex Napoli, con mezzi fisici importanti ma cervello che ogni tanto fa cilecca. 

I CONVOCATI
Portieri: Zemmamouche (USM Alger/ALG), Mbolhi (CSKA Sofia/BUL), Si Mohamed (CS Constantine/ALG).
Difensori: Medjani (Valenciennes/FRA), Mandi (Reims/FRA), Bougherra (Lekhwiya/QAT), Ghoulam (Napoli/ITA), Halliche (Coimbra/POR), Belkalem (Watford/ING), Cadamuro (Maiorca/SPA), Mesbah (Livorno/ITA), Mostefa (Ajaccio/FRA)
Centrocampisti: Feghouli (Valencia/SPA), Taider (Inter/ITA), Lacen (Getafe/SPA), Djabou (Club Africain/TUN), Brahimi (Grenada/SPA), Bentaleb (Tottenham/ING), Yebda (Udinese/ITA), Mahrez (Leicester City/ING).
Attaccanti: Slimani (Sporting/POR), Soudani (Dinamo Zagabria/CRO), Ghilas (FC Porto/POR).

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