Gol, emozioni e tanti botti a sorpresa nel weekend sudamericano di
qualificazione ai mondiali brasiliani del 2014. Ci si aspettava molto da
tutte le squadre che sono scese in campo, soprattutto da quelle
additate come favorite per strappare un biglietto in previsione Brasile
che, come paese ospitante, non partecipa al girone e lascia libero un
posto in puù appetito da molti.
Chi era chiamata ad un esame complicato era l'Argentina, che ospitava un Paraguay da
sempre mina vagante e squadra da trasferta, infarcita di ragazzi
irriverenti e carismatici. Ma il campo centrale era senza dubbio il Metropolitano di Barranquilla, dove durante Colombia - Uruguay si sono sfiorati i 34 gradi, scanditi da quattro prodezze della squadra di casa.
COLOMBIA 4-0 URUGUAY (2' Falcao Garcia, 48' e 52' Teo Gutierrez, 90' Zuniga)
Trentaquattro gradi. Il sole colombiano squaglia un Uruguay inguardabile
e a tratti comico, che sbaglia tutto lo sbagliabile commettendo errori
che da una selezione come quella di Tabarez non ci si aspetterebbe. Per
una volta è quindi il Maestro ad andare a ripetizioni, costretto a
tornare a Montevideo con quattro reti sul groppone rifilategli dai
ragazzi diretti da quel vecchio volpone di Josè Pekerman. Un Pekerman
che ha le idee chiare, e davanti al pubblico di Barranquilla dà il via
libera all'idolo di casa Teofilo Gutierrez, che stavolta è in serata di
grazia e segna una doppietta in avvìo di ripresa. La gara, iniziata in
salita per la Celeste dato il vantaggio al secondo minuto segnato
da Falcao (stupendo il cross del napoletano Zuniga) di testa, si è così
definitivamente chiusa dopo poco più di un tempo, e la rete nel
recupero segnata proprio da Zuniga serve solo per arrotondare un passivo
già abbastanza corposo. Ora la Colombia può preparare con più serenità
la trasferta di mercoledì in Cile, mentre l'Uruguay si ritrova a
sorpresa sorpassato dall'Ecuador, squadra che si presenterà tra due
giorni a Montevideo con un punto di vantaggio sulla nazionale charrùa.
Quando Angel Di Maria sblocca il risultato dopo tre soli giri di lancette, al Mario Alberto Kempes di
Cordoba molti tirano un sospiro di sollievo. Sì, perchè il Paraguay è
da sempre avversario temibile e mai da sottovalutare, soprattutto in
virtù del fatto che la squadra messa su da Gerardo Pelusso è giovane e
di prospettiva quindi pronta a giocare eventuali brutti scherzi. Quando
Jonathan Fabbro trasforma il rigore dell'1-1 infatti i fantasmi si
materializzano tutto ad un tratto, nonostante l'Argentina stia offrendo
una buon gioco, a tratti davvero piacevole. Poco dopo la mezz'ora ci
pensa comunque Gonzalo Higuaìn a risistemare le cose, e da lì il
Paraguay esce un po' dalla gara, accusando il colpo e venendo
definitivamente giustiziato da Leo Messi, che pochi minuti prima si era
visto negare la gioia del gol dal palo, ma
che ha potuto festeggiare grazie ad un perfetto calcio di punizione
dalla distanza, imparabile per Villar.
ECUADOR 1-0 BOLIVIA (74' Felipe Caicedo su rigore)
Pronostici rispettati in quel di Quito: l’Ecuador vince di misura sulla
Bolivia e raggiunge il Cile al secondo posto del girone sudamerciano di
qualificazione ai mondiali 2014. Ancora una volta l’Atahualpa porta
fortuna alla Tri: quarta vittoria in quattro partite giocate (e ancora nessun gol subito).
Come previsto è la nazionale di casa a fare la partita fin dalle prime battute, mentre la Verde
si limita a difendere. La prima occasione importante arriva al 24′,
quando Suarez si oppone alla bella conclusione dell’ala sinistra
Montero; sette minuti dopo ancora padroni di casa vicini al gol, ma
Jaime Ayovì viene anticipato in extremis.
La ripresa segue lo stesso copione del primo tempo: ecuadoriani che
attaccano senza riuscire, però, a concretizzare le occasioni create. Al
73′ l’episiodio decisivo: Saritama cade in area di rigore, il
venezuelano Soto decreta la massima punizione. Sul dischetto va Felipe
Caicedo e non sbaglia. Per l’attaccante della Lokomotiv Mosca non c’era
modo migliore per festeggiare il ritorno in nazionale dopo più di un
anno.
PERU' 2-1 VENEZUELA (47' e 59' Farfàn; 43' Arango)
A Lima tutti si aspettano l'arrembaggio del Venezuela, invece sono i padroni di casa del Perù a sbaragliare la concorrenza Vinotinto,
e per giunta in rimonta. Il mattatore della gara è senza dubbio
Jefferson Farfàn; l'esterno offensivo dello Shalke 04, schierato nel
tridente offensivo con Claudio Pizarro e Paolo Guerrero, trova una
doppietta da applausi che ribalta la rete iniziale segnata da Juan
Arango. Le "buone nuove" per Sergio Markarian arrivano soprattutto dal
nuovo assetto di gioco, imperniato sulla propositività più che sul
contenimento, che permettono agli andìni di rendersi più pericolosi in
zona gol grazie anche ad un lavoro preziosissimo della mediana, che ha
trovato un Vargas rinato. Per il Venezuela è invece un'occasione
mancata, un passo indietro rispetto alle prove esaltanti contro
Argentina, Uruguay e Colombia. E martedì, ad Asunciòn, la partita con il
Paraguay è già da "dentro o fuori".
RISULTATI SETTIMA GIORNATA
COLOMBIA 4-0 URUGUAY
ARGENTINA 3-1 PARAGUAY
ECUADOR 1-0 BOLIVIA
ECUADOR 1-0 BOLIVIA
PERU' 2-1 VENEZUELA
HA RIPOSATO: CILE
CLASSIFICA
ARGENTINA 13
CLASSIFICA
ARGENTINA 13
CILE 12
ECUADOR 12
URUGUAY 11
COLOMBIA 10
VENEZUELA 8
PERU' 6
BOLIVIA 4
PARAGUAY 4
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