Cinque posti e sei squadre. Dando per scontato che Perù, Bolivia e
Paraguay siano ormai fuori dai giochi, le altre protagoniste
sudamericane hanno intenzione di darsi battaglia fino all'ultimo per
conquistare le prime cinque posizioni, quattro della quali valgono il
pass diretto per Brasile 2014.
In questo senso la giornata numero 8 del torneo sudamericano ci ha detto molto: innanzitutto che l'Argentina, anche quando gioca male, non ha particolari problemi a portare a casa almeno un punto; in secondo luogo che l'Ecuador ed il Venezuela sono più che due semplici comprimarie ed almeno una di loro, ai Mondiali, ha serie possibilità di arrivarci. Poi c'è la Colombia, la nazionale del momento: i Cafeteros giocano
bene e divertono,trascinati da un gruppo mai come oggi coeso e compatto
al quale fa capo quel Radamel Falcao Garcia ammirato in ogni angolo del
globo. La vittoria in Cile vale tutto, e le possibilità di vedere la Colombia protagonista nei prossimi anni si fa sempre più reale.
PERU' 1-1 ARGENTINA(22' Zambrano; 37' Higuain)
Un sorriso malcelato accompagna l’uscita dell’Argentina dal Monumental di Lima. Col Perú è 1-1, ma la sensazione di pericolo scampato, in casa albiceleste,
è forte, netta. Gli andini giocano meglio e creano di più, ma devono
accontentarsi del pari, che alla squadra del santone Markarian serve
poco o nulla. Viceversa, Sabella è leader del gruppo: 14 punti, uno in
più di Colombia ed Ecuador. E se pensiamo che la figura del match è il
portiere sampdoriano Sergio Romero, avremo un quadro completo di come è
andata la trasferta peruviana dell'Albiceleste, soprattutto quando il
numero uno respinge un rigore di Claudio Pizarro. Nulla può invece sulla
graffiata di Zambrano, che sblocca la gara per il Perù dopo un'azione
insistita di Cruzado. Ma fortuna dell’Argentina, di questa Argentina che
non può appoggiarsi sulle spalle di un Messi raramente così fragile e
privo di guizzi, è quella di avere un Gonzalo Higuaín già in buona
forma. Al 37′ è proprio il Pipita a scagliare in rete col destro l’assist di Lavezzi,
in uno dei rari momenti di disattenzione della difesa peruviana. È il
timbro dell’1-1. Punteggio che non muterà più, nonostante nella ripresa
la nazionale peruviana cerchi non insistenza il nuovo vantaggio e
colpisca pure un palo con Ramírez.E Sabella può dormire sonni tranquilli.
Negli 8 precedenti, l’Ecuador non ha mai vinto a Montevideo: 5 sconfitte
e 3 pareggi. I numeri parlano chiaro. L’Ecuador si presenta come
squadra rivelazione di queste eliminatorie. L’Uruguay si deve riscattare
dopo la bruciante sconfitta di venerdì scorso contro la Colombia. Il
primo tempo inizia con i migliori propositi per la nazionale di Rueda
che all’8 minuto sigla l’ 1 a 0 su calcio di rigore con Caicedo,
atterrato pochi istanti prima dal capitano uruguayo Lugano. Il primo
tempo vede un arrembante quanto confusionario Uruguay contro un ordinato
quanto imprevedibile Ecuador, solo che questo concentrato porta a poche
emozioni anche se, al 44 minuto di gioco, Suarez s’incunea nella difesa
ecuatoriana andando a prendere la traversa. Il secondo tempo è l’inizio
dell’assedio uruguayo alla porta difesa da Dominguez. La difesa
ecuatoriana composta da Campos, Erazo, Ayowi e Paredes diventa
invalicabile e il trio delle meraviglie Cavani, Forlan e Suarez ne
risentono. Troppo sbilanciato l’Uruguay che al minuto 61′ prende il
contropiede di Benitez che tutto solo si lancia verso Muslera. Il
portiere albiceleste atterra in area l’attaccante ecuadoriano ma viene
graziato dall’arbitro Amarilla che vede una simulazione da parte di
Benitez e lo ammonisce. L’Uruguay continua ad attaccare e al 68′ trova
il pareggio (meritato?) con Cavani. Da lì alla fine è un continuo
capovolgimento di fronte dove gli schemi sono saltati, ma la manovra
dell’Uruguay è molto lenta e la difesa dell’Ecuador sembra quella della
Juventus anche se Dominguez non è lontanamente Buffon per l’impatto con
la partita.La stella dell’Ecuador, Antonio Valencia, va sotto la doccia
anzitempo per un fallo ingenuo e salterà il Cile. La partita finisce con
un punto prezioso per entrambe le nazionali. L’Uruguay non sembra
lontanamente la squadra che ha vinto la Copa America l’anno scorso;
l’Ecuador ha il rammarico di non aver usufruito di un rigore che agli
occhi di tutti c’era, e con il contemporaneo pareggio dell’Argentina, si
sarebbe trovata ad Ottobre a guardare tutti dall’alto del primo posto.
PARAGUAY 0-2 VENEZUELA (45' e 68' Rondon)
Vittoria storica per la Vinotinto, che non aveva mai vinto al Defensores del Chaco
di Asunciòn, ma è una vittoria il cui valore va oltre quello del
superamento di un taboo, ma rappresenta la speranza di approdare al
mondiale brasiliano 2014, traguardo che in questo momento è distante una
sola lunghezza. Per il Paraguay invece il cambio in
panchina non sembra aver giovato, e questa sconfitta conferma
inesorabilmente l’ultimo posto, e suona quasi come una condanna
definitiva.
La vittoria esterna dei ragazzi di mister Farìas ha due ingredienti principali, l’abilità del portiere Daniel Hernandez e la concretezza e il senso del goal di Josè Rondòn,
attaccante venezuelano in forza alla squadra russa del Rubin Kazan.
Nella prima frazione, il portiere venezuelano ha detto no a più riprese
ad Oscar Cardozo, e Nelson Haedo Valdez e il primo tempo sembrava
destinato a chiudersi a reti inviolate. Ma al 45′ un invenzione del “Maestrico” Cèsar
Gonzàlez ha liberato Josè Rondon solo davanti a Villar che viene
superato dal destro su misura dell’attaccante venezuelano.
Nella ripresa il Paraguay continua ad attaccare alla ricerca del
pareggio, e Fabbro ci va vicino ma è ancora una volta Hernandez a negare
la gioia del gol al Paraguay. Nazionale guaranì che è pure sfortunata
se pensiamo a come è maturato il gol del raddoppio della vinotinto,
Calcio di punizione dalla fascia destra, il portiere Villar
respinge goffamente di pugno, colpendo un compagno di squadra caduto
per terra, il pallone in questo modo è arrivato al liberissimo Rondòn
che ha gioco facile ad appoggiarlo in rete.
CILE 1-3 COLOMBIA (42' M. Fernandez; 59' Rodriguez, 74' Falcao, 77' Gutierrez)
Troppo forte la Colombia per questo Cile: dopo aver chiuso il primo
tempo in vantaggio grazie a Fernandez, la Roja nella ripresa è crollata
sotto i colpi della squadra guidata in attacco dall’uomo del momento,
Radamel Falcao. Gli uomini di Pekerman già a inizio match avevano fatto vedere la
loro forza, ma dopo lo sbandamento iniziale il Cile ha saputo rintuzzare
gli attacchi avversari e per qualche minuto ha potuto credere di
guadagnare i 3 punti. Al 35′, però, l’espulsione di Gary Medel ad opera dell’arbitro
peruviano Victor Hugo Carrillo ha compromesso tutto: sull’onda
dell’entusiasmo, nonostante l’inferiorità numerica i ragazzi di Borghi
hanno trovato l’1-0 (Matías Fernández e Alexis Sánchez molto pericolosi,
e al 42′ il primo dei due recupera una palla che sembrava persa e batte
David Ospina).
Alla lunga avere un uomo in più ha facilitato il compito della
Colombia, che dopo l’intervallo ha premuto sull’acceleratore e solo
Claudio Bravo, per un po’, è riuscito ad arginarla. Al 59′ su calcio da
fermo è arrivato il pareggio di James Rodríguez, al 73′ il vantaggio
firmato Falcao e tre minuti dopo la pietra tombale sul match firmata
Teófilo Gutiérrez.
RISULTATI 8'GIORNATA
PERU' 1-1 ARGENTINA
URUGUAY 1-1 ECUADOR
PARAGUAY 0-2 VENEZUELA
CILE 1-3 COLOMBIA
CLASSIFICA
ARGENTINA 14
COLOMBIA 13
ECUADOR 13
URUGUAY 12
CILE 12
VENEZUELA 11
PERU' 7
BOLIVIA 4
PARAGUAY 4
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